Dieci tracce che fanno onore a questo eroe dei Seventies, tracce che parlano un linguaggio chiaro e fermo, ballate, coccole, aromi da Summer Of Love e tanta poesia dolce di quella che Nash ci ha regalato nel Novecento dell’Era dell’Acquario, ma che segna anche il passo a una debolezza generale che, sebbene faccia chiudere gli occhi e sognare retrò, lascia le cose come stanno, né un passo avanti né uno indietro.
Il Dio Nash canta l’esistenza, ma fuori tempo massimo, e tutto lo strombazzamento pubblicitario per questo nuovo disco si ammoscia nel “già sentito” a iosa; certo che non ci si aspettava nessun miracolo, e allora accontentarsi di questo menestrello è il minimo da fare, bisogna far scorrere l’armonica folk di Myself At Last, lo stop and go di chitarra field di Target e l’atmosfera in punta d’unghia di Back Home, stringere contemporaneamente un cuscino affondandoci il viso e riportare la vita e i ricordi al punto zero.
(2016, Blue Castle)
01 This Path Tonight
02 Myself At Last
03 Cracks In The City
04 Beneath The Waves
05 Fire Down Below
06 Another Broken Heart
07 Target
08 Golden Days
09 Back Home
10 Encore
IN BREVE: 3/5