Una volta usciti dai labirinti di Elixirs ci si sente storditi, un po’ impauriti, ma sicuramente davvero soddisfatti. Formazione di confine, i Guapo continuano a cambiare pelle e con questa nuova creatura si scrollano di dosso i grumi noise che li legavano al passato. Nella loro musica i linguaggi sonori vengono de-semantizzati per essere successivamente ri-coordinati in nuovi rapporti di significazione. Un rigoglio di forme sghembe e stralunate che ammiccano con ardore all’avant-prog di Art Zoyd ed Universe Zero (Arthur, Elsie And Francio), ma non solo. C’è molta passione cinematografica nell’inaugurale Jeweled Turale, solenne cerimoniale dai toni quasi disturbanti che lascia emergere guglie orientali sul finire. I Guapo sperimentano, smontano e dissolvono lentamente, plasmano armonie col rigore estetico tipico dell’art-rock più forbito. Potrebbe starci qualcosa dell’universo pattoniano (con vaghi rimandi al regno del guru John Zorn) dietro la stesura di King Lindorm, attraversata da arie minacciose quasi improv-ambient che poi sbucano nei dintorni dei Magma. Per chi non lo avesse capito “Elixirs” discende dagli anni ’70, ma dal lato oscuro dell’epoca d’oro del progressive. Il pianoforte uggioso di Twisted Stems: The Selenotrope sgocciola dal soffitto per tramutarsi in taglienti ed acuminate stalattiti sonore. Twisted Stems: The Heliotrope ricorda qualcosa degli ultimi Throbbing Gristle serpeggiando verso astratte nubi noir dall’indole vagamente jazzata. The Planks spezza un tantino il ritmo portando con se malinconici venti di folk dell’est europeo. La sua esigua durata però (poco più di tre minuti) la rende più che altro una mera parentesi all’interno di un lavoro cupissimo ed autentico crocevia stilistico per la formazione londinese. L’addio del fondatore Matthew Thompson nel 2005 ha segnato profondamente la musica dei Guapo, che da allora hanno insistito sulla via della sperimentazione, compiendo incursioni in nuovi immaginifici mondi sonori coniugati in maniera eccelsa, senza titubanze o eccessi di saccenteria di alcun tipo. Neurot Recordings (la label di proprietà dei membri dei Neurosis) ha piazzato un colpo non da poco mettendoli sotto contratto, ed il fatto che i nostri abbiano inciso in passato per etichette di assoluto valore come Ipecac e Cuneiform dovrebbe far rizzare le antenne a chi non ha ancora avuto modo di addentrarsi nella loro musica. Tenete d’occhio questo album, pietra oscura di questo 2008.
(2008, Neurot Recordings)
01 Jeweled Turale
02 Arthur, Elsie And Frances
03 Twisted Stems: The Heliotrope
04 Twisted Stems: The Selenotrope
05 The Planks
06 King Lindorm
A cura di Marco Giarratana