Home RECENSIONI Hayden Thorpe – Moondust For My Diamond

Hayden Thorpe – Moondust For My Diamond

In passato, molto prima dell’ondata psichedelica degli anni ‘70, il consumo di mescalina, allucinogeni o LSD rappresentava una vera e propria terapia farmacologica a contrasto di alcune psicopatologie particolarmente gravi. Non tanti però probabilmente si aspettano che questo metodo, chiamato comunemente terapia psichedelica, venga usato a tutt’oggi. Ad essa si sono aggiunte negli anni sperimentazioni e “abbellimenti” fino ad arrivare nel 2016 alla sperimentazione di Wavepaths, il progetto pilota brevettato dal neuroscienziato Mendel Kaelen che combina terapia psichedelica e musicoterapia.

Con la collaborazione di musicisti tra cui Jon Hopkins, Greg Haines, Robert Rich e Christina Vantzou, Wavepaths ha la finalità di creare suoni ad hoc, modificabili in tempo reale per rispondere allo stato emotivo del paziente durante la seduta. Tra gli elementi che hanno contribuito alla composizione di Moondust For My Diamond, compare anche un’incursione di Hayden Thorpe nel mondo della terapia psichedelica e di Wavepaths in particolare, in veste di fruitore e non ancora di collaboratore del progetto, a quanto pare.

Secondo quello che traspare dalle intenzioni dell’ex componente dei Wild Beasts, quella di “Moondust For My Diamond” dovrebbe essere musica per il corpo, un suono che rappresenti l’incontro perfetto tra scienza e religione, che tratti la perdita della percezione del reale e che abbia al contempo finalità di una terapia ipnotica. Lo si sente dall’opening track Material World, le cui battute sono scandite da pulsazioni vellutate, appena percettibili; lo si legge scorrendo velocemente i titoli delle tracce (The Universe Is Always Right, Parallel Kingdom, Metafeeling, Supersensual) e lo si intuisce nei testi, come in Golden Ratio in cui si tira in ballo l’affascinante mondo della Sezione Aurea (“The golden ratio / A musical wonder that forever goes / From the beyond / To beyond”).

Peccato però che il tutto si fermi qui, a piccoli cenni, timide intuizioni senza riuscire a restituire in alcun modo tutto il suo background. Alcuni pezzi peccano di produzioni fredde e un rielaborazioni plastiche, come il fake funk di Suspended Animation, mentre altre come Supersensual, dal carattere goffo più che ipersensuale, rappresentano l’esatto contrario degli intenti descritti. I presupposti che giustificano “Moondust For My Diamond” sono ambiziosi e tutto sommato interessanti, ma è un peccato che Thorpe si sia limitato a una sperimentazione dentro la sua comfort zone. Che poi, a quel punto, sperimentazione non è.

(2021, Domino)

01 Material World
02 The Universe Is Always Right
03 No Such Thing
04 Parallel Kingdom
05 Golden Ratio
06 Metafeeling
07 Supersensual
08 Hotel November Tango
09 Rational Heartache
10 Spherical Time II
11 Suspended Animation
12 Runaway World

IN BREVE: 2/5

Lejla Cassia
Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.