Simile come concetto al progetto Condo Fucks di qualche anno fa (side project/scappatella degli Yo La Tengo), questo Turn Ons vede Gaz e Danny dei Supergrass (rispettivamente voce/chitarra e batteria del gruppo) cimentarsi nel rifacimento di dodici tra i loro pezzi preferiti, dopo il successo della cover diDrive My Car dovuto in egual misura agli splendidi occhioni azzurri di Sienna Miller e alla perfetta realizzazione del pezzo. Lo stile, limato dal genio di Nigel Godrich (“Ok Computer”, “Mutations”, “The Man Who”), è quello di ragazzini che suonano in un garage, con la combo perfetta della band adolescenziale: basso, chitarra, batteria, voce… ed anche in questo somiglia al progetto Condo Fucks. Quello in cui differisce (azzardando la supposizione che comunque sappiate di che diavolo sto parlando) è nella scelta dei pezzi, lì tipicamente da musicista figo che rovista tra gli archivi della sua memoria per trovare artisti meritevoli di tributo, qui tipicamente da ragazzini gioiosi e ingenui che imbracciano gli strumenti per suonare le canzoni che di solito ascoltano nella propria stanzetta mentre osservano l’eroe di turno fissarli ben scotchato dalla parete. E la scelta di Ira Kaplan è sicuramente più furba: fai bella figura per la tua ampia cultura musicale perchè in pochi conoscono le originali. Quante ragazzine conoscono “Gudbuy T’ Jane”? Se ne conoscete qualcuna, mandate pure il numero di telefono in redazione, perché credo di aver trovato la mia terza moglie. Quante invece conoscono The Crystal Ship dei Doors? Un numero infinitamente più alto, suppongo. Ed estremamente conosciute sono senz’altro anche The Lovecats (The Cure), E.M.I. (Sex Pistols) e la terribile versione modificata di Fight For Your Right (Beastie Boys, of course)… e quest’ultima offre uno spunto di riflessione: quanto più vicini si mantengono Gaz e Danny alle versioni originali (magari semplificandole in relazione allo stile scelto per “Turn Ons”), tanto migliore è il risultato. Alla fin fine, il disco non è niente male, è un simpatico passatempo… immagino la goduria suprema che hanno provato nel suonare Bike (dei Floyd di Syd), ed è pure gradevole da ascoltare. Ma sentita “Drive My Car”, e conoscendo i soggetti, mi aspettavo un pochettino di più… pazienza, spererò nell’album nuovo.
(2010, Fat Possum)
01 Drive My Car (The Beatles)
02 I Can’t Stand It (The Velvet Underground / Lou Reed)
03 Big Sky (The Kinks)
04 The Crystal Ship (The Doors)
05 (You Gotta) Fight For Your Right (To Party!) (Beastie Boys)
06 Damaged Goods (Gang Of Four)
07 Love Is The Drug (Roxy Music)
08 Bike (Pink Floyd)
09 Pump It Up (Elvis Costello)
10 The Lovecats (The Cure)
11 Queen Bitch (David Bowie)
12 E.M.I. (Sex Pistols)
13 Up The Junction (Squeeze)
14 West End Girls (Pet Shop Boys)
15 Mirror In The Bathroom (The Beat)
A cura di Nicola Corsaro