Come si può riuscire ad accumulare la bellezza di ventitre brani extra, con appena tre album all’attivo (ed il quarto solo in programma), per tirarci fuori una collezione di b-sides e rarità? Impresa difficile per molti ma non per tutti, dato che Samuel Beam – al secolo Iron & Wine – non sembra soffrire di quei periodi di stanca che, volenti o nolenti, un po’ tutti gli artisti sono costretti ad attraversare fra una pubblicazione e l’altra. E così, dopo “The Shepher’s Dog” del 2007, eccolo di nuovo sugli scaffali dei negozi il cantautore della South Carolina, con un album, questo Around The Well, che solo colpevolmente può essere definito una raccolta di materiale di “scarto”. Organizzato in due cd, “Around The Well” contiene infatti una selezione di tracce rimaste fuori dai precedenti lavori, supponiamo più per motivazioni di “traffico” nelle tracklist che per reale demerito. Gran parte dei brani provengono direttamente da sessioni di registrazione per così dire “casalinghe”, inizialmente accantonati da Beam per essere ripresi all’occorrenza, ripresentati così com’erano nati, sporchi laddove erano sporchi, acerbi in alcuni momenti ed annacquati perchè ancora da sottoporre a “revisione”. Ma nonostante ciò (o forse ancor di più proprio per questi motivi) trasognati ed umorali, così come Iron & Wine ha abituato chi ha imparato a seguirlo nelle sue scorribande indie-folk. Se è vero, poi, che in entrambi i cd non si riesce a scorgere una canzone meno ispirata delle altre, è vero anche che pezzi come Hickory, Swans And The Swimming e Carried Home non faticano a lasciare il segno. Per non parlare delle vere “chicche” di “Around The Well”. Sacred Vision, infatti, è un vecchio brano, fra i primi della produzione di Samuel Beam, mentre Waitin’ For A Superman e Love Vigilantes sono due (riuscitissime) cover, rispettivamente di The Flaming Lips e New Order. A completare il quadro, una manciata di tracce scritte per la soundtrack di “In Good Company”, pellicola del 2004: Belated Promise Ring, God Made The Automobile e Homeward These Shoes, create ma poi non inserite nella colonna sonora ufficiale, e The Trapeze Swinger che, invece, ha trovato miglior fortuna rientrandovi. E proprio quest’ultimo brano, posto a conclusione dell’intero “Around The Well”, è un po’ la chiave di volta di tutto il lavoro, perchè contiene il verso che dà il titolo all’album e perchè – nonostante gli oltre nove minuti di durata – rappresenta un po’ la summa sonora della musica di Iron & Wine, con la delicatezza vocale del songwriter a pervadere ogni singola nota. Siamo sicuri si tratti di un’operazione collaterale, di un puro e semplice divertissement?
(2009, Sub Pop)
– CD 1 –
01 Dearest Forsaken
02 Morning
03 Loud as Hope
04 Peng! 33
05 Sacred Vision
06 Friends They Are Jewels
07 Hickory
08 Waitin’ for a Superman
09 Swans and the Swimming
10 Call Your Boys
11 Such Great Heights
– CD 2 –
01 Communion Cups and Someone’s Coat
02 Belated Promise Ring
03 God Made the Automobile
04 Homeward These Shoes
05 Love Vigilantes
06 Sinning Hands
07 No Moon
08 Serpent Charmer
09 Carried Home
10 Kingdom of the Animals
11 Arms of a Thief
12 The Trapeze Swinger
A cura di Emanuele Brunetto