Gli australiani Jaala, con al commando la multiforme artista Cosima Jaala, tornano ad esportare il loro pop distonico e stravagante attraverso il nuovo disco, Hard Hold, un lavoro che affronta in maniera “astrusa” ma evolutiva il tema della propria intimità, di quel sentore umano e familiare che tanto spesso non fa presa in caratteri sopra le righe.
Una voce apparentemente “out”, quella della chitarrista/cantante Cosima, che guida l’ascoltatore lungo gli otto brani della tracklist, un’espressività che spesso riporta a galla una Bjork “below zero”, che si destreggia benissimo nei continui cambi di ritmo (stile zappiano) di questo loro frag-pop rock. Anche se qualche volta il tutto prende direttrici sconclusionate, il disco comunque – dopo un rodaggio di alcuni minuti – riesce alla grande a mostrare tutte le proprie gioie di valore.
Il quartetto di Melbourne tra distorsori, arie gelide, una certa anarchia ed un’appurata teatralità concettuale, finisce per piacere a spada tratta, ottima l’americanità musical di Hard Hold, la calma slowing di Salt Shaker, il caos organizzato di Order e Ticket, fintanto che arriva il buio clubbing che avvolge e strega chiunque in Hymn. Interessante,
(2015, Wondercore Island)
01 Hard Hold
02 Lowland
03 Salt Shaker
04 War Song
05 Order
06 Double Dutch
07 Ticket
08 Hymn
IN BREVE: 3/5