Messo da parte l’art rock macchiato di dream pop del progetto principale, ciò cui si dedica qui la Lindberg è una new wave scurissima che s’accosta perfettamente alla sua voce, forse imperfetta ma di certo ombrosa come richiesto dal genere. C’è tanto post punk a tingere il disco, vedi il singolo Never o Riot, ma anche puntate ancor più buie e tendenti al goth come White Devil, con leggeri strati di synth glaciali che condiscono Long Lonely Winter e He Fresh e allentano un po’ la tensione costante su cui viaggiano episodi come Boom Boom o Offerings.
La voce di Jennylee, si diceva: se nelle Warpaint si ritrova relegata al ruolo di supporto, qui è inevitabilmente protagonista, a volte urlata, più spesso sussurrata, ma sempre colma fino all’orlo d’espressività. Così come le sue quattro corde che, a mo’ di rivincita di ogni bassista, rubano la scena a ogni altro ingrediente come nell’iniziale Blind o in Bully, lasciando a una flebile chitarra acustica la sola Real Life, traccia conclusiva dal sapore cantautorale.
Pur non essendo chissà quale folgorazione, “Right On!” si fa apprezzare per il riuscito tentativo operato da Jennylee di ampliare il proprio raggio compositivo. Alla luce di questo disco, lo spazio reclamato dalla bassista all’interno delle Warpaint potrebbe crescere esponenzialmente.
(2015, Rough Trade)
01 Blind
02 Boom Boom
03 Never
04 Long Lonely Winter
05 Bully
06 Riot
07 He Fresh
08 Offerings
09 White Devil
10 Real Life
IN BREVE: 3,5/5