James opta per interpretazioni quasi spettrali, raramente avventurandosi in un suono pieno, ma lasciando vagare note eteree nell’aria; ne è un buon esempio la cover di Midnight, The Stars And You di Al Bowlly, che molti ricorderanno nella colonna sonora di “Shining” di Stanley Kubrick, qui in una versione che a tratti riesce a rievocare le atmosfere del capolavoro horror.
Ma in generale è l’intero album ad avere un’atmosfera un po’ inquietante: il falsetto in multitraccia, gli arrangiamenti ariosi fatti generalmente solo di chitarra o pianoforte (solo in I’ll Be Your Baby Tonight di Bob Dylan James si concede la band per rievocare uno dei due capolavori country di Dylan, “John Wesley Harding”) e un piglio quasi sonnacchioso che talvolta si risveglia, apre un occhio e ritorna nel dormiveglia.
James ha buon gusto e le tracce scelte, per quanto eterogenee, vengono omogeneizzate dalla non indifferente personalità del cantante dei My Morning Jacket e, nonostante qualche passo falso (la cover di Crying In The Chapel degli Orioles soffre terribilmente della mancanza del contrasto tra il caldissimo tenore di Sonny Til e le armonie dei suoi, ed è forse l’episodio meno riuscito del disco) i quaranta minuti di quest’album risultano originali e godibili. Una piacevole stravaganza in un anno che di sorprese ne ha riservate, musicalmente parlando, un po’ pochine.
(2017, ATO)
01 I Just Wasn’t Made For These Times
02 Baby Don’t Go
03 Wild Honey
04 Midnight, The Stars And You
05 Crying In The Chapel
06 Funny How Time Slips Away
07 Love Is The Sweetest Thing
08 I’ll Be Your Baby Tonight
09 Lucky Man
10 The World is Falling Down
11 Blue Skies
IN BREVE: 3,5/5