Siamo ormai abituati a processi creativi parecchio sbrigativi, con band che tirano fuori dal cilindro un nuovo album ad ogni nuovo calendario, il tutto a discapito – in larga fetta dei casi – della qualità. Quei canonici tre o quattro anni (o più) fra una uscita discografica e l’altra sono oggi un lusso che poche formazioni riescono a permettersi. Non fanno eccezione gli inglesi Kaiser Chiefs, che solo lo scorso anno pubblicavano “Yours Truly, Angry Mob”, e che si ripresentano in quest’ultimo scorcio di 2008 con la loro terza creatura Off With Their Heads. Ma, a differenza di tanti altri gruppi analoghi per stile e fonti d’ispirazione, i cinque di Leeds hanno quantomeno il merito di provare (riuscendoci) a dare un tocco d’evoluzione alla propria proposta artistica. “Off With Their Heads”, infatti, prende quanto di buono messo in mostra nei due precedenti lavori (ritornelli orecchiabili ed un graffiante lavoro chitarristico), inserendo qua e là qualche elemento che fa capire come i Kaiser Chiefs provino a non limitarsi a riscaldare la minestra. Stiamo parlando, nello specifico, di un uso degli inserti elettronici assolutamente nuovo per la band. Li si nota immediatamente fin dall’opener Spanish Metal o in Like It Too Much ed Always Happens Like That, divenendo poi prepotenti in brani come You Want History, Good Days Bad Days o Addicted To Drugs. Ed è in questi ultimi tre pezzi citati che i Kaiser Chiefs finiscono per ricordare, a tratti, persino i californiani !!! (Chk Chk Chk), con un bel po’ di funk pulsante su tappeti di bit. Alla faccia di quel british style che resta, comunque, ancora una volta il punto di riferimento primario. Come in Never Miss A Beat, singolone che funge da esca per quanti apprezzano le loro sonorità; o come in Can’t Say What I Mean e nella conclusiva Remember You’re A Girl che, tanto per restare in orbita brit-pop, sembrano essere un vero e proprio omaggio agli scarafaggi di Liverpool. Brani migliori dell’album, invece, il binomio composto da Tomato In The Rain ed Half The Truth, con quei refrain ossessionanti che non possono mancare in una band indie-pop-rock che si rispetti. Magari l’anno prossimo, o il prossimo ancora, deluderanno le belle parole proferite nei loro confronti, ma in questo preciso momento di band genuine e, perché no, oneste come i Kaiser Chiefs se ne vedono poche in giro.
(2008, Motown)
01 Spanish Metal
02 Never Miss A Beat
03 Like It Too Much
04 You Want History
05 Can’t Say What I Mean
06 Good Days Bad Days
07 Tomato In The Rain
08 Half The Truth
09 Always Happens Like That
10 Addicted To Drugs
11 Remember You’re A Girl
A cura di Emanuele Brunetto