Khruangbin in lingua thai vuol dire aereo e la velocità con cui il trio texano ha acquisito consensi e plausi negli ultimi cinque anni fa gridare al nomen omen. È un viaggio intorno al mondo anche il loro marchio sonoro: psichedelia, soul, dub, funk che si contamina con la tradizione musicale thai e indiana. Bonobo, Father John Misty, Massive Attack e da ultimo Leon Bridges, non a caso, li hanno scelti come opening act dei loro recenti tour. E proprio con Bridges, Laura Lee, Mark Speer e DJ Johnson hanno concretizzato questo endorsement ricevuto. Texas Sun è un EP che si nutre di costruzioni jammistiche, tipica cifra compositiva dei Khruangbin, ben amalgamate all’anima soul di Bridges. Parte con le elucubrazioni dalle venature folk dell’omonima Texas Sun, passa per le fughe edonistiche in salsa post-soul di Midnight e il groove catchy di C-Side, fino a terminare con le confessioni psych-soul di Conversion. La presenza del soul singer di Atlanta non altera l’equilibrio raggiunto dai texani e dà anche una maggiore quadratura alle architetture sonore dei Khruangbin. Un connubio riuscito, chissà che non si ripetano quanto prima.
(2020, Dead Oceans)
01 Texas Sun
02 Midnight
03 C-Side
04 Conversion
IN BREVE: 3,5/5