Il terzo album dei Kvelertak segna una decisa sterzata verso l’hard’n’heavy anni ’80 che guarda all’epica di Van Halen e Judas Priest. Il sestetto di Stavanger, Norvegia, non rinuncia comunque all’approccio scanzonato e divertente che ne ha fin qui puntellato la carriera. Non mancano gli assalti (Brongesud) e le sontuose aperture melodiche sia vocali che strumentali (la title track, 1985, Heksebrann) ma di fondo c’è un songwriting senza guizzi particolari e che non regala nulla di memorabile. Un po’ di smalto se n’è andato.
(2016, Roadrunner)
01 Dendrofil For Yggdrasil
02 1985
03 Nattesferd
04 Svartmesse
05 Bronsegud
06 Ondskapens Galakse
07 Berserkr
08 Heksebrann
09 Nekrodamus
IN BREVE: 3,5/5