Home RECENSIONI Lambrini Girls – Who Let The Dogs Out

Lambrini Girls – Who Let The Dogs Out

Bella botta quest’inizio di 2025, e gran parte del merito va tutto alle Lambrini Girls da Brighton, duo composto da Phoebe Lunny (voce e chitarra) e Lilly Macieira (basso) che ha esordito su City Slang con un disco d’impatto che parla senza giri di parole di tutto ciĆ² che, al giorno d’oggi, non funziona in questa grossa palla roteante chiamata Terra. Se spesso, anche all’interno di album incredibilmente osannati, certe tematiche possono sembrare un tantino forzate, buttate lƬ giusto per cavalcare i thread del momento, per quanto riguarda le Lambrini Girls e Who Let The Dogs Out questo pericolo non esiste affatto, vista l’evidente genuinitĆ  e la rabbia con cui le due si riversano nelle orecchie dell’ascoltatore.

Fin dall’apertura con Bad Apple, che si scaglia contro l’abuso di potere perpetrato dalla polizia (“Officer, what is the problem? / Can we only know post-mortem? / Not just bad apples, itā€™s a whole rotten tree”), quella di Phoebe e Lilly ĆØ una lunga gincana in un mondo in cui nulla sembra funzionare come dovrebbe: il patriarcato che ha sferzato e sferza ancora ogni angolo, specie sul posto di lavoro (Company Culture); la mascolinitĆ  tossica, che porta le donne ad aver paura persino di camminare per strada anche solo per far ritorno a casa (Big Dick Energy); i disturbi alimentari e le loro conseguenze sul corpo (Nothing Tastes As Good As It Feels); la gentrificazione che sta devastando interi territori (You’re Not From Around Here); le classi sociali che fanno ancora a pezzi la societĆ , dove arriva solo chi ha un vantaggio alla partenza (Filthy Rich Nepo Baby). Insomma, ce n’ĆØ davvero per tutto e per tutti.

La forma, poi, ĆØ esattamente quella che ci si aspetterebbe per un disco del genere con contenuti del genere: tiratissimo punk rock che pesca tanto nella piĆ¹ recente quanto nella piĆ¹ datata tradizione made in England. Quindi gli IDLES piĆ¹ urticanti che saltano fuori praticamente ovunque all’interno della tracklist (ma, in modo particolare, ascoltare per credere Special Different), l’approccio working class degli Sleaford Mods nei passaggi in cui Phoebe Lunny piĆ¹ che cantare āˆ’ o sarebbe meglio dire sbraitare āˆ’ parla velocissima sputandoci in faccia le sue invettive (vedi You’re Not From Around Here). E poi Amy Taylor e i suoi Sniffers, che non sono britannici ma quel mondo l’hanno fatto proprio, probabilmente il punto di riferimento piĆ¹ evidente delle Lambrini Girls e non soltanto perchĆ© ci troviamo anche qui davanti a una voce femminile applicata al punk rock (vedi Filth Rich Nepo Baby). Unica eccezione la conclusiva Cuntology 101, in cui fanno la loro comparsa delle vene sintetiche.

Prodotto da Daniel Fox dei Gilla Band, “Who Let The Dogs Out” ĆØ un lavoro carnale e sanguigno, dannatamente crudo e diretto, sarcastico e tagliente, inviperito e divertente cosƬ come dev’essere un disco punk per concetto prima che per definizione, un album che aggiunge un ulteriore importante tassello alla piĆ¹ recente rinascita della musica di protesta in ambito rock, dopo tanti anni in cui il rock questo ruolo āˆ’ che in passato gli era appartenuto in maniera pressochĆ© esclusiva āˆ’ lo aveva quasi totalmente perso. Benvenute a bordo Lambrini Girls.

2025 | City Slang

IN BREVE: 3,5/5