La Willikens non ricusa la tradizione teutonica tedesca, ciononostante guarda molto anche alle ossessioni della Intelligent Dance Music e alla corrente minimal. Non usa beat marziali, non conia frasi melodiche da mandare a memoria, difficilmente una delle tracce di Phantom Delia finirebbe in una serata danzante.
Si avverte la claustrofobia tipica dell’industrial, le cattiverie degli Einsturzende Neubauten sono ammorbidite e umanizzate in Noya Noya e in più punti incombe lo spettro di Ellen Allien (soprattutto in Mari Ori). Piace il mood stralunato di Nilpferd con lo spoken in tedesco immerso in un caliginoso panorama sonoro, è quasi sacrale la title track finale.
Senza uscire dai confini di un’elettronica ispida e alienata, “Phantom Delia” risulta interessante anche se difetta di quel pizzico di personalità in più che lo condurrebbe a uno stadio avanzato. C’è del potenziale ancora inespresso.
(2015, Cómeme)
01 Howlin Lupus
02 Nilpferd
03 Asphalt Kobold
04 Mari Ori
05 Noya Noya
06 Phantom Delia
IN BREVE: 3/5