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Loop – Sonancy

Quando si pensa a tutto quel mondo noise fatto di melodie sintetiche e chitarre stratificate che oscillava tra psichedelia, la maniacale ricerca sonora shoegaze dei My Bloody Valentine e le atmosfere plumbee divise tra avvisaglie post rock e pop sperimentale dei primi Stereolab, a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, non si può non includervi anche l’oscurità e le armonie dissonanti di deriva space e drone dei Loop. A trentadue anni da “A Glided Eternity” (1990), il progetto fondato da Robert Hampson si presenta con l’opera inedita Sonancy e una formazione nuova di zecca, a distanza di nove anni dalla reunion che tra 2013 e 2014 li aveva portati in giro per il mondo, facendo tappa anche in Italia (anche se non con risultati memorabili).

Le pesanti scosse elettriche dei guitar riff di Interference insieme all’incedere concentrico di Eolian e alle percussioni macinate in Supra rappresentano un valido trittico d’apertura. Ad esso fa purtroppo seguito un momento di vuoto dove Penumbra I, minimale riempitivo drone di poca utilità, introduce Isochrone, traccia quasi interamente strumentale che, come si evince dal titolo stesso, funge da linea di congiunzione tra le due metà dell’album. Si riprende quota con il crescendo incalzante dei ronzii di Halo e Fermion, i quali cedono il posto al lungo passaggio ritmico di Penumbra II, meglio riuscito del precedente, che si getta a capofitto nelle atmosfere più asciutte di Axion e verso la conclusione del viaggio distopico con Aurora.

Coerente ed equilibrato quanto basta per sopperire a qualche calo tecnico di tensione (voluto, certo, tuttavia non particolarmente brillante), e comunque ben lontano dai livelli degli eccellenti “Fade Out” (1988) e “A Glided Eternity”, “Sonancy” rappresenta una lenta ripartenza da parte di Hampson e (nuovi) soci, che lascia spazio ad un buon margine di crescita e miglioramento per il futuro, oltre alla voglia di concedergli un’altra possibilità dal vivo, ammesso naturalmente che decidano di passare dall’Italia anche stavolta.

(2022, Cooking Vinyl)

01 Interference
02 Eolian
03 Supra
04 Penumbra I
05 Isochrone
06 Halo
07 Fermion
08 Penumbra II
09 Axion
10 Aurora

IN BREVE: 3/5

Martina Vetrugno
Studentessa di ingegneria informatica, musicofila, appassionata di arte, letteratura, fotografia e tante altre (davvero troppe) cose. Parla di musica su Il Cibicida e con chiunque incontri sulla sua strada o su un regionale (più o meno) veloce.