È questo ciò che si percepisce ascoltando Good Times, ottavo lavoro della band scandinava in cui i cinque ficcano dentro un po’ di tutto, senza trasformare però l’album in un’accozzaglia sconclusionata di idee. Rispetto agli anni ’80 di “Aelita”, qui si va ancora più indietro di altri dieci anni, pescando a piene mani da una decade ricca di spunti come quella degli anni Settanta. A colpire in positivo sono soprattutto il singolo All The Things, dove punk e glam pop vanno brillantemente di pari passo, e la conclusiva, meravigliosa Without Love, che con le sue atmosfere rilassanti sembra studiata apposta per fare da colonna sonora di un night club di Stoccolma.
Non tutto, però, è al livello dei due brani appena citati: nel mezzo di “Good Times” troviamo altri episodi non certo memorabili, ad esempio Watch Me Now e Hit Me With A Bottle che non lasciano affatto il segno come dovrebbero, mentre va meglio con la disco music che si fa ascoltare piacevolmente con Shake.
Vista la piega che aveva preso la loro discografia, tutto sommato può anche andar bene così: pur non eccellendo, i Mando Diao a questo giro sono tornati a meritarsi una piena sufficienza.
(2017, BMG)
01 Break Us
02 All The Things
03 Good Times
04 Shake
05 Money
06 Watch Me Now
07 Hit Me With A Bottle
08 Brother
09 Dancing All The Way To Hell
10 One Two Three
11 Voices On The Radio
12 Without Love
IN BREVE: 3/5