Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, ha pubblicato solo tre album ma è già pienamente inserita nella realtà della musica indipendente nostrana. Tra collaborazioni prestigiose (la partecipazione alla versione remastered di “Hai paura del buio?” degli Afterhours, per citarne una), produzioni accompagnate da nomi influenti (Brunori Sas e Colombre) e l’appoggio della banda de La Tempesta Dischi, ha creato attorno alla sua figura musicale un discreto hype che si è catalizzato, in particolare, nell’attesa spasmodica del suo nuovo disco.
A distanza di quattro anni da “Sassi” (2014), Maria Antonietta pubblica Deluderti, preceduto dal singolo Pesci e dalla title track. La cantante di Pesaro sembra aver svestito gli abiti punk che in maniera appariscente risaltavano nei primi lavori. L’attitudine è più pop, nel senso più neutro possibile, inteso come facile ascoltabilità e ottima predisposizione a rimanere in testa dei motivi.
Ancora una volta, le influenze musicali di Cristina Donà e Carmen Consoli si sentono in maniera netta. La produzione di Colombre si riversa nelle atmosfere dell’album che si avvicina, in qualche modo, alle sonorità di “Pulviscolo” del seguace di Dino Buzzati (in particolare in Cara ombra). Dal punto di vista musicale, infatti, le sonorità sono più leggere e scanzonate con la chitarra meno protagonista di quanto potremmo aspettarci e una batteria ritmicamente trascinatrice.
A livello tematico, il disco sembra segnare un punto decisivo nella Bildung della cantante, “Deluderti” è come il diario di Maria Antonietta che riflette su di sé, sul suo rapporto con gli altri, sui suoi difetti. L’album è una finestra aperta che ci offre una panoramica della versione più vera dell’artista e una certa categoria di fan troverà uno squisito piacere nel riconoscersi nel suo “volersi confondere”, nelle sue domande.
Proprio come la post-adolescenza porta un periodo di inaspettata introspezione, così Maria Antonietta si allontana dalla negatività dei primi lavori e offre uno sguardo più sincero e, allo stesso tempo, distante sulle cose. I testi peccano a volte di un eccessivo tentativo di innalzarsi a esercizio poetico, risultando forse eccessivi, ma in generale rispecchiano il cambio di rotta di Maria Antonietta.
(2018, La Tempesta)
01 Deluderti
02 Cara ombra
03 Vergine
04 Pesci
05 Stomaco
06 Oceani
07 Cara
08 Abitudini
09 E invece niente
IN BREVE: 3/5