Ne siamo certi, c’è una cosa che Cristiano Godano non si perdonerà mai: aver portato così in basso il livello dialettico con i fan più critici. Anni d’incomprensioni riversate in un disco polemico e avvizzito come “Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini”, un triennio buttato alle ortiche dopo un album come “Uno”, invece ispirato e coerente. Stop. Questa storia del tradimento dei Marlene è interessante come il giornale del giorno prima, è faccenda stufosa, patetica.
Godano e compagni hanno virato verso altre baie sonore? Bene, chi vuole seguirli lo faccia, altrimenti li abbandoni per sempre. Ok, ci sono i fischi di contestazione stile stadio, c’è il dissenso in un buuu (mai razzista per cortesia), ma volendo c’è anche il più semplice addio, come quando vengono affidate ad una vecchia scatola lettere di un amore ormai sfiorito. Ecco che Nella tua luce riporta in alto il registro, perché nelle corde dei Marlene trova più naturale confidenza il racconto di una stagione che va via piuttosto che un brufoloso nerd da monitor.
Un disco che riprova, insomma, ad avventurarsi in quel camminamento, ora luminosissimo ora tetro, chiamato emozione. Godano ritorna a rivolgersi ad una musa non così banalmente derubricabile a compagna sentimentale e così, la title-track Nella tua luce, è innanzitutto inno alla vita, Catastrofe è un lamento generazionale, Senza rete rintocca il countdown, Adele racconta le difficoltà delle donne in generale. Il tutto condito da una nuova vitalità musicale di Riccardo Tesio e Luca Bergia (con l’apporto del basso virtuoso di Luca “Lagash” Saporiti) che mettono sul tavolo un’idea di rock robusto e rischiarato da una bella luce.
Ok, però non solo sviolinate… perché anche in questo nuovo disco si trovano i difetti che “macchiano” i Marlene da qualche tempo: certo uso polveroso dei testi, qualche cantato decisamente fuori fuoco, qualche pezzo-riempitivo di troppo. E poi un cattivo umore spesso forzato e “autorale” (come la barba di Godano?). Ma non pecchiamo di ingordigia: “Nella tua luce” è un buon ritorno per i Marlene, un disco vivo, senza dubbio vivo. E di questi tempi, mica è poco.
(2013, Sony / Columbia)
01 Nella tua luce
02 Il genio (L’importanza di chiamarsi Oscar Wilde)
03 Catastrofe
04 Osja, amore mio
05 Seduzione
06 Adele
07 Su quelle sponde
08 Giacomo eremita
09 Senza rete
10 La tua giornata magnifica
11 Solstizio