E alla fine l’esordio su lunga distanza è arrivato per i Mary In June, dopo che il mini “Ferirsi” del 2011 aveva aperto le ostilità. E per il debutto Tuffo, la band romana si affida a quel diavolaccio di Giorgio Canali in cabina di regia. Il disco è plumbeo, nostalgico, periferico. Canzoni come ferite aperte, venti che sbattono persiane senza pietà, rottami di quartieri allo sbando . “Facciamo sempre finta di stare bene” sventolano i MIJ, strozzando l’ugola di quello che un albo che richiama l’emocore più disperato e i vaffanculo depressi di Canali. Un disco bello, triste, elettrico, ma in cui i temporali finiscono sempre per svegliare. E purificare.
(2016, V4V)
01 Sogni per L’analista
02 Combustibile
03 Fango
04 Nuova fine
05 Confini
06 Perfetto
07 Costole
08 Un giorno come tanti
09 Dimentica
10 Qualcuno con cui correre
IN BREVE: 3/5