I Massimo Volume e il cinema, il cinema e i Massimo Volume. Un rapporto consolidato, certo non una novità: gli uni nell’altro e con l’altro da sempre, dal 1993. Dalle citazioni televisive e gli inni a John Ford passando per “Mishima”/“Meglio di uno specchio”, sino ad arrivare al ben più recente “La caduta della casa degli Usher”, progetto confinato però alla sonorizzazione dal vivo – almeno attualmente.
Tirando le somme, in tanti anni di onorata carriera, l’unica vera colonna sonora pubblicata dai Nostri risale ad inizio secolo, al lontano 2000-2001 targato “Almost Blue”, di Alex Infascelli. Una raccolta, quella, che vedeva all’interno anche brani già noti della band emiliana: differenza che rende Luce Mia non soltanto un regalo improvviso, come il dono della guarigione, ma a conti fatti l’unica original soundtrack composta solo da tracce inedite scritte per l’occasione.
“Luce Mia” è un documentario in concorso al Torino Film Festival, realizzato da Lucio Viglierchio, le cui parole vale la pena citare per comprenderne l’essenza: «Nella primavera del 2010 mi sono ammalato di Leucemia Mieloide Acuta. Oggi, dopo tre chemioterapie vissute in regime di isolamento ed alcuni mesi di cure, sono nel limbo che sta tra la remissione e la guarigione dalla malattia. Così ho deciso di affrontare la paura, tornare in reparto e cercare di ritrovare una parte di me. In questo mio cammino a ritroso, mi sono imbattuto in Sabrina. Lei era nelle stanze che mi avevano ospitato. Insieme abbiamo deciso di percorrere la sua battaglia, la nostra battaglia, uno appoggiato alla spalla dell’altro, bisognosi entrambi di confronto e conforto, alla ricerca di quell’attimo in cui si smette di essere pazienti e si torna esseri umani».
Per accompagnare questa difficile avventura, Mimì, Egle, Vittoria e Stefano mettono al mondo sei brani d’una solidità invidiabile, rispettando il trait d’union sonoro ch’è tipico di progetti così specifici, indissolubilmente legati a un’immagine non ancora concessa all’ascoltatore. Difficile, tuttavia, non lasciar fluire il disco nella sua interezza più e più volte, dimenticandone per un attimo il fine ultimo. La compatta bellezza dell’opera poggia soprattutto sullo splendido corpo centrale composto dal leitmotif che reca il nome del film, dalla commovente Sorella e da Da qui si vedono le montagne, dal sapore che vagamente ricorda una “Stagioni” d’antan – e via sino al lungo pre-sipario di Nella stanza.
Dal minore di Fuori c’è qualcuno al maggiore di Qual è il senso, “Luce Mia” non si limita ad essere il sussulto, tanto gradito quanto imprevisto, di un gruppo nel pieno di una seconda, benedetta giovinezza che prosegue scintillante da ormai cinque primavere. È già il valore aggiunto di una pellicola che deve ancora essere proiettata in pubblico per la prima volta. Che la battaglia decisiva di Lucio possa infine essere vinta, è ciò che ci auguriamo tutti. Che abbia già trovato validissimi alleati, invece, adesso lo sappiamo e lo gridiamo a gran voce.
Nota: è possibile ascoltare e scaricare gratuitamente “Luce Mia” sul sito ufficiale della band.
(2015, Autoprodotto)
01 Fuori c’è qualcuno
02 Luce Mia
03 Sorella
04 Da qui si vedono le montagne
05 Nella stanza
06 Qual è il senso?
IN BREVE: 3,5/5