Theo Nzonza e Coco Ngambali sono gli unici “sopravissuti” dalla formazione “stradaiola” congolese Staff Benda Bilili – nutrito combo che aveva sollevato clamore e successi ma poi svanito in gloria – e con un carattere non arrendevole seguitano a stordire con la loro rumba “etnica” gli ascolti, si fabbricano il moniker Mbongwana Star e fanno un bel disco, From Kinshasa. Con loro sempre il produttore francese Liam Farrell, una manciata di musicisti del posto e via di gusto, calori e colori che iniettano argento vivo in testa, sangue e corpo a sfinimento.
Dieci episodi che danno ai muscoli delle gambe l’energia quasi sacrificale di un moto danzante ipnotico e impossessato, tracce gravide di groove africani ed elettronica infinitesimale, schizzi, bagliori punkies e tutta quella frenesia contagiosa che solo Mama Africa trasmette, infonde e istiga a qualsiasi cosa e persona che ne venga a contatto.
Tutto suona originale, melodie ibride e voci nasali simpaticissime corredano l’ascolto che porta l’immaginazione lontano, una giostra di miraggi ed echi lontani che si fanno moderni, addirittura contemporanei, trendy, un vortice inimmaginabile che si evolve, cresce e dilata ogni volta, ad ogni giro stereo: un afrobeat globale e quasi terzomondista che dà alla testa, i circuiti a loop di Shégué, il funk trasversale di Masobélé, il caos percussivo che batte in Suzanna o la quadratura mid-rock di Kala danno e donano l’essenza primaria di un registrato che “fa luce e lungimiranza” su una formula sonora vincente, una scommessa pronta ad affrontare ben più grandi spazi d’ascolto. È inutile, dal Continente Nero sempre il meglio di tutto.
(2015, World Circuit)
01 From Kinshasa To The Moon
02 Shégué
03 Nganshé
04 Masobélé
05 Coco Blues
06 Malukay (feat. Konono N°1)
07 Suzanna
08 Kimpala
09 Kala
10 1 million c’est quoi?
IN BREVE: 4/5