I canadesi Metz sono uno di quei gruppi che dicono tutto all’esordio e ciò che verrà dopo sarà un riciclo della stessa formula, senza troppe variazioni sullo spartito. Quando uscì, “Metz” fu accolto come una sorta di Nirvana (periodo-Bleach) meets Shellac e la definizione non era molto distante dalla realtà. Dopo tre anni l’elemento math e noise è rimasto preminente e convive con una leggera vena melodica che rende i brani fluidi, stilisticamente i Metz pare non vogliano muovere un passo fuori dai confini in cui si sono circoscritti.
Va da sé, Metz II ribadisce quanto già non sapessimo sul conto del trio guidato dall’isterico Alex Edkins: chitarra tagliente dai riff spigolosi, basso stra-distorto e fiammeggiante, batteria martellante e tellurica, il tiro è sempre spaccaossa e brutale e le atmosfere malate. I Metz non vanno per il sottile e ordiscono assalti all’arma bianca che puntano dritti alla giugulare e che lasciano in bocca il sapore ferroso del sangue.
Nonostante non ci siano sorprese di rilievo, “Metz II” offre episodi di tutto rispetto come l’efferata Nervous System, l’iper-punk di The Swimmer, Landfill e Eyes Peeled, l’irriverenza di Spit You Out. Tutto ben fatto, poche obiezioni, ma nel complesso è come ce lo aspetteremmo, solido e casinaro ma con quella sensazione di già-sentito che non è lontana parente della prevedibilità.
(2015, Sub Pop)
01 Acetate
02 The Swimmer
03 Spit You Out
04 Zzyzx
05 I.O.U.
06 Landfill
07 Nervous System
08 Wait In Line
09 Eyes Peeled
10 Kicking A Can Of Worms
IN BREVE: 3/5