Le parole di Moltheni e i suoi segreti. La sua storia, la sua vita, i suoi anni “luminosi come neon”. La sua scrittura così ripiena di sé senza troppi filtri, senza accorgimenti, senza dissimulazioni. Piuttosto tinteggiata con poesia e musica. Lo ammettiamo, proviamo uno certo piacere a scrivere di Umberto Giardini, perché lui è un grande autore di canzoni. Uno che lo vedi soffrire quando canta ai suoi concerti, ad occhi chiusi sul microfono. Uno di quelli che non scrive mai se non pressato da urgenze d’espressione e che negli ultimi anni ha confezionato piccoli dischi gioiello. Uno che fa il cantautore per vera vocazione e non per opportunità. Ed è così che, dopo quello “Splendore Terrore” che fu il suo zenit, oggi I Segreti Del Corallo è assolutamente il prosieguo concettuale (suggellato anche dalla “ghost track” Suprema e dalla riproposizione di In Porpora). Intanto nella scelta musicale: chitarre sibilanti, wurlitzer, rock tiepido, pianoforte struggente, elettricità sopita. Poi nella voce sofferente, marchio di fabbrica dell’autore marchigiano: sofferta e dolce, martoriata e arcaica, vibrante e callosa. E infine nei testi: Moltheni parla di morte (Oh Morte), di amore (Corallo), di passato (la splendida Vita Rubina) sempre con colori leggermente sbiaditi (come quelli della foto in copertina). Tutto condotto da una scrittura che si riempie di immagini, di piccoli voli, fotografie incrostate, di affreschi e che si propone con tutta la virtù della lingua italiana. E non c’è la pulizia s-personificante del digitale perché Umberto, come scrive sul booklet, ha inciso su registratore analogico e mixato su banco analogico. Si parla sempre della musica indipendente schiacciata dall’assenza di denaro, lo stesso Moltheni in un’intervista di quest’anno rilasciata a Il Cibicida aveva detto: “Non ci sono persone con gusto e, quando si trovano, non sono supportate dai soldi, chiaramente la stessa cosa avviene viceversa (…) L’Italia è davvero troppo indietro da tutti punti di vista: strutture, intelligenza musicale, finezza manageriale. Insomma, il denaro canta e la musica tace…”. Ed è tutto vero, le band sopravvivono a stento. Moltheni pure, ma lo fa con un orgoglio dignitosissimo. Il medesimo orgoglio che lo fa uno dei pochi esempi di cantautore, dopo tanti anni di nulla.
Nota: Partecipano alle musiche de “I Segreti Del Corallo” Pietro Canali, Gianluca Schiavon, Alessandro Fioroni e Giacomo Fiorenza (anche alla produzione artistica). Tra gli ospiti c’è Carmelo Pipitone dei Marta Sui Tubi.
(2008, La Tempesta)
01 Vita rubina
02 Gli anni del malto
03 Che il destino possa riunire ciò che il mare ha diviso
04 L’amore acquatico
05 In porpora
06 Oh, morte
07 Corallo
08 Ragazzo solo, ragazza sola
09 Verano
10 L’attimo celeste (Prima dell’Apocalisse)
11 Suprema
A cura di Riccardo Marra