La storia di The Raging Wrath Of The Easter Bunny Demo è quella di un cerchio che si chiude. Il quarto album in studio dei leggendari Mr. Bungle, il progetto che ha fatto conoscere al mondo il genio vocale e compositivo di Mike Patton, è in realtà il primissimo lavoro registrato dalla band: con lo stesso titolo, nel 1986, veniva infatti auto-pubblicato un demo thrash metal e hardcore punk sporco e grezzo, registrato con gli scarsi mezzi a disposizione di una band negli anni delle scuole superiori, che però lasciava intravedere un futuro fatto di folli esplorazioni sonore e viaggi avanguardistici, come si avrà poi modo di sentire in “Mr. Bungle” (1989), “Disco Volante” (1995) e “California” (1999).
A partire da quella manciata di dischi clamorosi avrà poi inizio la brillante carriera di Patton, a cavallo tra l’alternative rock da classifica dei Faith No More, le colonne sonore, come quella per il film “La solitudine dei numeri primi” del 2010, i viaggi orchestrali nella musica italiana d’autore con lo splendido lavoro Mondo Cane, e in generale una serie di innumerevoli collaborazioni e progetti malati a nome Fantomas, Tomahawk, Peeping Tom, sempre in compagnia dei migliori musicisti in circolazione. E si può dire lo stesso del bassista Trevor Dunn e del chitarrista Trey Spruance, ma sarebbe impossibile elencare tutti i gruppi cui hanno preso parte nel corso degli anni.
Recentemente, a una ventina d’anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio dei Mr. Bungle e dell’annunciato scioglimento, si è sentita la necessità di chiudere quel cerchio aperto nel 1986 tra compagni di scuola ad Eureka, una cittadina in California, e da persone simili non si poteva aspettare una canonica reunion da band di sessantenni col catetere. Ecco così che si torna alle origini, ed è arrivata tra capo e collo la riproposizione di quel primo demo, che ha conservato la parola “Demo” anche nel nuovo titolo, stavolta prodotto dalla Ipecac Recording con tutti i crismi del caso.
Ciò si può constatare non solo nell’ovvia qualità della produzione che ora i Mr. Bungle possono permettersi, ma anche attraverso la presenza di due amichetti chiamati in soccorso per trasformare quelle canzoni adolescenziali in mine dalla violenza inaudita: ecco che troviamo alla batteria il vecchio amico Dave Lombardo, ormai ex Slayer, e alla chitarra le smitragliate chirurgiche di Scott Ian degli Anthrax. Il risultato è chiaramente lontano dall’avanguardia estrema dei lavori “adulti” della band, la quale è stata messa momentaneamente da parte per tornare alla radice e creare un album metal, senza tanti giri di parole e sovrastrutture, dritto per dritto, con un’indole da ragazzino che alle superiori incide un “666” sul banco di scuola e si fa mettere in punizione.
P.S. – Se, come è successo a chi scrive queste righe, Mike Patton ha avuto un impatto deleterio e irreversibile sulla vostra vita aprendovi non solo alla musica più storta ed estrema in circolazione, ma anche alla sperimentazione e alla follia in qualsiasi altro campo artistico, non si può che consigliare una fantastica intervista a proposito di questo nuovo album tra il leader della band ed Eric Andre, che col suo show senza regole e logica sul canale Adult Swim rappresenta il perfetto corrispettivo della musica dei Mr. Bungle nel mondo della televisione e della vita.
(2020, Ipecac)
01 Grizzly Adams
02 Anarchy Up Your Anus
03 Raping Your Mind
04 Hypocrites / Habla Espanol O Muere
05 Bungle Grind
06 Methematics
07 Eracist
08 Spreading The Thighs of Death
09 Loss For Words
10 Glutton For Punishment
11 Sudden Death
IN BREVE: 4/5