I Mum sono cambiati. Organico, filosofia, bouquet sonoro, tutto in questa seconda fase della band islandese emana un profumo diverso rispetto a prima. Per la verità lo spartiacque del loro stargate musicale fu il disco di due anni fa, “Go Go Smear The Poison Ivy”. A partire da quell’album, infatti, attorno ai membri cardini Gunner Tynes e Orvar Smàrason, s’è accomodato un collettivo di musicisti isolani con esperienze diverse alle spalle, su tutti la cantante e violoncellista Hildur Gudnadòttir. Dunque scordatevi i primi Mum, quelli spettrali, minimali, dark, lasciateveli alle spalle soprattutto alla luce del nuovo ed estivo Sing Along To Songs You Don’t Know. Un disco colmo di pieni e vuoti, un’intera orchestra che aggiunge inserti sonori e che poi gradualmente li sottrae. Una montagna che si sbriciola e che si ricompone in ralenti. Dall’esplosione di luci e strumenti in Prophecies & Reversed Memories ai rigagnoli di If I Were A Fish, quello dei Mum, così, è un mondo tutto da attendere, nei suoi cieli paurosamente scuri e nei mattini che si svegliano allegri. Non manca certo la passione di Smàrason per le musiche elettroniche per consolle in pieno stile Amiga-Commodore (The Smell Of Today Is Sweet Like Breastmilk In The Wind) e qualche musica “sigurosiana” (sembra un plagio Show Me), ma insomma è l’intero succo di queste “canzoni sconosciute” che ben fermenta dentro allo stomaco. Un pezzo come Illuminated ad esempio, tra cori, percussioni, xilofono, violino a rasoio è la perfetta icona di un disco imbottito di suoni e di motivi per essere ascoltato. Perché si prova gusto allo stesso modo lasciandosi andare alla preghiera pagana Ladies Of The New Century che alla filastrocca pop Hullaballabalù e si vive con partecipazione sia la parabola barocca A River Don’t Stop To Breathe che la psichedelica Last Shapes Of Never (pezzo splendido). E dunque piace molto questo nuovo corso dei Mum, forse adesso prima europei che islandesi. Forse ora meno schiavi di un cliché stilistico. Forse finalmente band completa.
Nota 1: Nell’album è presente l’Estonian Suisapäisa Mixed Choir.
Nota 2: Il titolo “Cantare da soli canzoni che non conosci” si rifarebbe alla crisi economica senza precedenti in Islanda. Crisi che ha causato il crac della classe politica isolana.
(2009, Morr Music)
01 If I Were A Fish
02 Sing Along
03 Prophecies & Reversed Memories
04 A River Don’t Stop To Breathe
05 The Smell Of Today Is Sweet Like Breastmilk In The Wind
06 Show Me
07 Hullaballabalù
08 Blow Your Nose
09 Kay-ray-ku-ku-ko-kex
10 Last Shapes Of Never
11 Illuminated
12 Ladies Of The New Century
A cura di Riccardo Marra