Trent’anni di carriera sopravvivendo a ogni trend e proteggendo con fierezza la propria identità artistica dovrebbero già valere di per sé un posto tra gli dei della musica rock. I Neurosis hanno scritto la grammatica d’un certo post hardcore codificando un canone emulato da molti che ne hanno troppo spesso preso la posa senza coglierne l’essenza.
Avviati ormai verso la fine di un percorso creativo che li ha visti cambiare pelle almeno tre volte in questi anni, è innegabile che i cinque musicisti di Oakland non sorprendano più, avendo stabilmente definito il proprio linguaggio. Eppure questo Fires Within Fires dimostra un’ossatura più solida e canzoni più avvincenti del precedente “Honor Found In Decay”. Pochi brani, solo 5 per poco più di 40 minuti, in cui i Neurosis ribadiscono gran parte dei concetti espressi in questi ultimi 17 anni, ovvero da “Times Of Grace” in poi.
Le andature sono sempre possenti e gravi, con la prima metà di Bending Light a mettere i puntini sulle i e richiamare a gran voce i Black Sabbath, salvo poi deflagrare e radere al suolo tutto. L’etimo primordiale del gergo neurosisiano trova nuova linfa in Fire Is The End Lesson, caduta libera verso inferi danteschi.
È però con Broken Ground che i Neurosis condensano quanto di meglio hanno fatto da “A Sun That Never Sets” a oggi: l’estasi e la potenza si rincorrono, la poesia e la fisicità si giustappongono, le rarefazioni ambient e il riffing teso si alternano come le maree. Canzone incredibile che è il manifesto di questo ennesimo atto di classe cristallina, probabilmente l’ultimo.
(2016, Neurot)
01 Bending Light
02 A Shadow Memory
03 Fire Is The End Lesson
04 Broken Ground
05 Reach
IN BREVE: 4/5