“Mi contraddico? Certo che mi contraddico! Sono vasto, contengo moltitudini”. Così Walt Whitman scriveva in “Canto di me stesso”, celebre inno alla vita e ai suoi eterni paradossi. Cosa possa avere a che fare Nicolas Jaar con questa citazione è presto detto: molteplici sono le anime sonore che Nico ci ha mostrato negli ultimi anni, cangianti e intarsiate di sfaccettature preziose. Una moltitudine, tuttavia, che non è riconducibile nella sfera della contraddittorietà: l’approccio di Jaar è, sì, multipolare ma denota disciplina e idee chiare sul come articolare la propria proposta artistica.
Poco più di un mese fa – il 7 Febbraio per la precisione – usciva a firma Against All Logic – altro moniker, altra anima – un disco con cui ha confezionato materiale raccolto nel biennio 2017-2019. Qui campeggia in bella mostra la sua anima più techno e dancefloor, infarcita di cassa dritta, senza lesinare le onnipresenti contaminazioni. Prima di questo, il producer americano di origini cilene si è cimentato con la produzione – si veda alla voce producer in “Magdalene”, ultimo disco di FKA Twigs – e con le colonne sonore: ha lavorato ad “EMA”, ultimo film di Pablo Larraín, in cui flirta con il reggaeton, dando una propria versione della musica urban. Ritmi latini sincopati distorti da asfittici glitch erano presenti anche in “No”, brano presente nell’ultimo disco a suo nome, “Sirens” del 2016. Infatti, i lavori a suo nome sono sempre stati quelli in cui Jaar ha osato un po’ di più, sperimentando nuove vie attraverso un modo sottrattivo.
L’idea che ci si fa ascoltando, nell’ordine, “Space Is Only Noise”, “Sirens” e, da ultimo, Cenizas è che si sia in presenza di una serie di dischi in cui è evidente un certo tipo di percorso: un’indagine sonora volta a raggiungere suoni minimali e rarefatti, sottraendo anziché aggiungendo. “Cenizas”, prodotto e mixato insieme a Patrick Higgins – musicista sperimentale con cui condivide il progetto AEAEA – è stato presentato dallo stesso Jaar in un lungo post apparso sul suo sito prima del lancio (in streaming e in versione digitale, uniche versioni disponibile fino ad ora): è il frutto di pensieri che parlano di fare musica come modo di esorcizzare la negatività e catalizzarla in frammenti sonori da sottoporre all’ascoltatore affinché, scomparendo nel suo ascolto, viva il tutto come una rigenerazione, una trasformazione.
Un po’ pretenziosetto nei fini, Jaar, tuttavia, a conti fatti ci consegna un disco volutamente oscuro in cui a far da padrone sono costruzioni rumoristiche minimali con una forte attitudine free-jazz. La malinconia di Coltrane – altezza “Crescent” (1964), come ci ha tenuto a precisare lo stesso Nicolas – aleggia in queste stanze sonore, è un motore invisibile che alimenta gli angoli bui di questo continuo flusso sonoro minimale difficilmente rabbonibile nella comfort zone del formato canzone. L’ambient litrugico e ferale di Vanish è un incipit in punta di piedi che prepara al glitch salmodiato di Menysid. La title track è collocabile tra “Nymphs” e “Sirens” aspirati da qualsiasi senso del ritmo, frugale e solenne con un’unica divagazione ritmica sul finale.
I fiati di Agosto evocano atmosfere free jazz, mentre la sciamanica Mud, con le sue pennellate ritmiche nero pece, rinsalda le traiettorie sonore noir del disco. Sunder, invece, con il suo barlume di melodia rappresenta uno di quei brani che vive di luce propria – chiaramente fioca – anche al di là del concept sound del disco. Hello, Chain è l’apice della solennità secondo Jaar, prima di un ammorbidimento generale che avviene sul finale con i loop di piano di Garden e le melodie sincopate di Faith Made Of Silk.
“Cenizas” porta con sé il germe della divisione perché corre il rischio di essere percepito solo come un capriccio rumoristico senza un’idea di fondo. In realtà è il tassello mancante di un quadro più grande che si compone dei suoi lavori precedenti, dei quali “Cenizas” è un pezzo. Un approdo minimale e oscuro, certo, ma non stucchevole o privo di senso. È una partita che andava giocata e forse, Nicolas, l’ha vinta in partenza.
(2020, Other People)
01 Vanish
02 Menysid
03 Cenizas
04 Agosto
05 Gocce
06 Mud
07 Vaciar
08 Sunder
09 Hello, Chain
10 Rubble
11 Garden
12 Xerox
13 Faith Made Of Silk
IN BREVE: 3,5/5