C’è più di un motivo se Nicole Dollanganger è diventata negli anni oggetto di culto, specie online. L’estetica, tanto sua quanto dei suoi brani, è probabilmente il principale: goticheggiante, delicata nella forma e tremendamente violenta nella sostanza, dolcissima e decadente al tempo stesso. Eppure non si è mai trattato di una posa, di un abito indossato per farsi recepire dalla rete, le sue sono storie che traggono spunto da vita reale, sua o di chi le è stato vicino, ed è probabilmente lì che va cercata un’altra importante fetta dell’immedesimazione di tanti. Married In Mount Airy arriva dopo una lunga gestazione, a oltre quattro anni da “Heart Shaped Bed” del 2018, mantenendo intatto lo stesso espressionismo sonoro. A partire dalla title track in apertura, quella della songwriter canadese è una discesa in degli inferi lastricati di colori pastello e marci petali di rose, come nei ricorrenti abusi di Gold Satin Dreamer, tra chitarre acustiche fantasma e flebili tappeti sintetici. Un vero pugno nello stomaco.
— 2023 | Autoprodotto —
IN BREVE: 3,5/5