Durante questi ultimi anni Noel Gallagher – oltre a calcare le scene ogni estate ai limiti dell’inflazione – si sta divertendo parecchio in studio, svincolato com’è dall’odiato fratello Liam. Il suo divertimento non si limita ai canonici album, che necessitano ovviamente di sforzi particolari a trecentosessanta gradi: il già leader degli Oasis ha così rispolverato la formula degli EP, che ben si sposano con le nuove modalità di fruizione musicale (streaming e affini).
Dopo la volta del più che discreto “Black Star Dancing”, rilasciato a Giugno di quest’anno, adesso è la volta di questo This Is The Place, che segue lo stesso schema del precedente EP: tre canzoni (due brani sperimentali più una ballad) con l’aggiunta di due remix. Anche qui il risultato è decisamente accettabile, con la differenza che il brano più debole sembra essere proprio la title track, piacevolmente danzereccia ma nulla più.
Va meglio con la malinconica e brillante A Dream Is All I Need To Get By, che mantiene vivo il filo della tradizione, quantomeno se pensiamo agli Oasis degli ultimi due album (“Don’t Believe The Truth” del 2005 e il seguente “Dig Out Your Soul” del 2008), e con Evil Flower, dove si scorgono delle insolite venature industrial. A proposito di Evil Flower: l’omonimo remix posto a fine EP finalmente ci dice qualcosa d’interessante, perché sinora i remix ai quali si era affidato Gallagher avevano parecchio deluso.
Alla fine è lecito chiedersi: con sei inediti in tasca, ha fatto bene Noel a orientarsi su due EP anziché su un nuovo disco al quale andavamo aggiunti giusto tre brani? La risposta è sì: c’è troppo poco materiale (in termini di qualità) per imbastire un long playing, ma siamo comunque di fronte a qualcosa d’interessante che merita di essere ascoltato.
(2019, Sour Mash)
01 This Is The Place
02 A Dream Is All I Need To Get By
03 Evil Flower
04 This Is The Place (Dense & Pika Remix)
05 Evil Flower (The Reflex Revision)
IN BREVE: 3/5