Dopo aver metabolizzato l’esordio “Guilty Of Everything” (2014) e averli visti dal vivo nel relativo tour a supporto, era sembrata piuttosto chiara l’enorme differenza, tanto formale quanto sostanziale, fra le due dimensioni dei Nothing: quasi due band diverse, quella chiusa in studio a incidere e quella impegnata poi sul palco. Levigata, a tratti eterea e adolescenziale la prima, violenta, sporca e malata la seconda. Quali sono i veri Nothing, dunque?
Una risposta chiara non riesce a darla neanche questo Tired Of Tomorrow, secondo lavoro della formazione di base a Philadelphia, pubblicato sempre per Relapse Records. Anzi, a voler essere precisi il sophomore dei Nothing ingarbuglia ancor di più le trame della band, aggiungendo ulteriori spunti Nineties a un sound che già prima era un tuffo carpiato e alla cieca in quella decade, fra shoegaze e straripanti vene alternative.
Fra i Ride e i My Bloody Valentine meno incisivi si stagliano pezzi come Fever Queen, The Dead Are Dumb o A.C.D. (Abcessive Compulsive Disorder), con quei muri di chitarre che rischiano solo all’apparenza di ferire l’ascoltatore. Poi c’è il singolo Vertigo Flowers, un pop rock che al pari di Eaten By Worms ha radici ben piantate nel post grunge di formazioni come Creed o Silverchair (e per quanto ci riguarda questo non è affatto un complimento). Giusto per rimanere in tema, tiriamo in ballo anche un episodio come Curse Of The Sun, che ricalca pericolosamente da vicino gli Smashing Pumpkins dei primi due album.
A confondere le acque una serie di aspiranti ballatone (vedi Nineteen Ninety Heaven, Everyone Is Happy, Our Plague o la title track) che azzerano del tutto la faccia più tagliente dei Nothing e quasi rinnegano quanto fatto sentire finora, esordio compreso. Un po’ ciò che succede anche sul piano delle lyrics, ancora una volta a dir poco disagiate (basta il titolo del disco), che per essere valorizzate come si deve avrebbero meritato un approccio più crudo che melodico (torna quindi l’inspiegabile contrapposizione fra le due anime della band, di cui si diceva all’inizio).
I Nothing di “Tired Of Tomorrow”, così, suonano se possibile ancor più familiari che in “Guilty Of Everything”, perché pescano in modo irregolare in sonorità che conosciamo a menadito, ma qualcosa nel loro cerchio continua a non quadrare del tutto: nonostante le loro innegabili qualità spicchino nel marasma nu gaze, il rischio che si perdano per strada si fa sempre più alto.
(2016, Relapse)
01 Fever Queen
02 The Dead Are Dumb
03 Vertigo Flowers
04 A.C.D. (Abcessive Compulsive Disorder)
05 Nineteen Ninety Heaven
06 Curse Of The Sun
07 Eaten By Worms
08 Everyone Is Happy
09 Our Plague
10 Tired Of Tomorrow
11 The Heavenly Blue Flu (Bonus Track)
12 Tic Tac Toe (Bonus Track)
IN BREVE: 2,5/5