Messa momentaneamente da parte quella “sinfonia distorta” tra la Big Apple carboidratica dei 77s e dei Sonic Youth casinisti, i Newyorkesi Parquet Courts scelgono altre linee per destabilizzare la scena mondiale, e lo fanno con Monasting Living, un EP di nove tracce di stravagante sperimentazione sonora, una panacea di deliri, synth, punk noise, paranoie e strumentazioni lasciate libere di “berciare” quanto vogliono, un set che rasenta il claustrofobico e che azzarda una o più vie estreme da scoprire.
Regno di dissonanze, lampi, marcette schizofreniche e quant’altro possa provocare rumore, il disco pare ricercare – almeno sembra – certe diramazioni soniche che possano incrociarsi col fastidio d’ascolto vero e proprio, quel connubio mai in pace che allontana l’orecchio da fonti moleste ed elettriche, cose queste che i nostri americani conoscono a memoria, la loro personale Bibbia caotica.
Disco che non delude minimamente – se si amano i Parquet Courts – ma ostico al mille per mille se si è in cerca di armonia e dolcezza, qui lo sferragliamento industriale di Elegy Of Colonial Suffering, la “fresa hendrixiana” che ruota in Frog Pond Plop, la danza ossessiva e fuori tono di Alms For The Poor o la catarsi solenne Doors-style di Prison Conversion, fanno il cattivo e il bel tempo, ma se veramente si ama questa formazione, è la miglior armonia che si possa trovare al mondo.
(2015, Rough Trade)
01 No, No, No!
02 Monastic Living I
03 Elegy Of Colonial Suffering
04 Frog Pond Plop
05 Vow Of Silence
06 Monastic Living II
07 Alms For The Poor
08 Poverty And Obedience
09 Prison Conversion
IN BREVE: 3/5