Per fortuna non sempre funziona così e nel caso dei Preoccupations dare uno sguardo ai loro lavori, andando oltre le polemiche relative alle modifiche del nome della band, risulta abbastanza semplice. Su New Material la band di Calgary di cui Matt Flegel e Michael Wallace risultano gli unici due componenti originari dalla nascita del progetto Woman in poi, assemblano linee armoniche scarne con una sezione ritmica costantemente in primo piano, creando allo stesso tempo un suono molto più pulito rispetto al precedente album omonimo.
I primi tre singoli estratti, Espionage, Antidote e Disarray, danno vita ai momenti più emozionanti di “New Material” e forniscono le coordinate dell’album, in movimento tra synth fluttuanti, strutture ritmiche temporali deliberatamente dissonanti e riflessioni molto più intimiste rispetto al passato. L’intera tracklist è una lista di angosce (Antidote), paranoie (Espionage, Manipulation) e caos (Disarray) che esplora sentimenti oscuri e intensi e il cui titolo è la parola chiave dei concetti espressi da Matt Flegel.
“New Material” è un album meravigliosamente vintage, coerente, energico, ricco di melodia, in grado forse di compiere il miracolo di far avvicinare anche gli appassionati di pop più leggero, aprendo la strada a un pubblico più ampio, senza compromettere l’individualità del gruppo. Qualora dovesse succedersi un’ulteriore modifica nel nome della band, esistono ottime premesse affinché la loro presenza tra le eccellenze della dark wave/post punk resti salda.
(2018, Jagjaguwar)
01 Espionage
02 Decompose
03 Disarray
04 Manipulation
05 Antidote
06 Solace
07 Doubt
08 Compliance
IN BREVE: 3,5/5