Dopo esattamente cinquant’anni, Richard Starkey alias Ringo Starr ribadisce il concetto col suo diciannovesimo album da solista Give More Love. Pubblicato via Universal, è stato registrato a Los Angeles e contiene dieci tracce (più extra) che vantano la collaborazione di amici speciali come l’ex Beatles Paul McCartney, Joe Walsh degli Eagles, Dave Stewart degli Eurythmics e Steve Lukather dei Toto.
Ad aprire l’album è We’re On The Road Again, scritta insieme Lukather che si fa sentire a suon di riff, è un mix di energia di percussioni e voci di Sir McCartney, Edgar Winter e Joe Walsh. Segue Laughable, scritta e composta con Peter Frampton, è una traccia in cui vengono messe in evidenza le questioni sociali e politiche che sono sotto gli occhi di tutti, senza fare nomi. Show Me The Way è una ballad dedicata alla moglie Barbara Bach: qui Ringo ha voluto fortemente che ci fosse ancora una volta Paul McCartney con il suo basso, perché con lui ha una storica amicizia oltre che chimica musicale, fattori strettamente correlati all’intento della canzone.
Poi Speed Of Sound, scritta con Richard Marx e contenente una piccola talkbox di Pete Frampton, e Standing Still, in cui Ringo affronta la sfida di mantenere un senso di ottimismo di fronte alle condizioni sempre più scure nel mondo. The Ringo’s Mantra Of Peace & Love prosegue con King Of The Kingdom: scritta con il cantautore, cantante, produttore, arrangiatore nonché amico di lunga data Van Dyke Parks, è un omaggio all’immortale Bob Marley. Non serve aggiungere altro.
Con Electricity facciamo un tuffo nella Liverpool della sua giovinezza: scritta a quattro mani con Glen Ballard e interpretata da Joe Walsh alla chitarra e Don Was al basso, rievoca i tempi del Ringo pre-Beatles. So Wrong For So Long, scritta con Dave Stewart, è un brano dal sound country, al basso troviamo Nathan East, alla pedal steel guitar Greg Leisz e alle tastiere Jim Cox, il tutto accompagnato dalle voci di Gary Burr e Georgia Middleman. Segue il pacato rockabilly di Shake It Up, che sembra uscire da un jukebox vintage Wurlitzer.
A chiudere l’album è la title track, che fa riferimento all’amore universale di cui c’è bisogno. Ringo medita su come a volte questo mondo possa essere un luogo duro: “We wonder where we go from here” e risulta difficile sapere cosa possiamo fare… ma l’unica risposta è “Give more love. It’s what we know we need more of”. In aggiunta ci sono dei rifacimenti di Back Off Boogaloo, Don’t Pass Me By, You Can’t Fight Lighting e Photograph.
“Give More Love” musicalmente è un disco gradevole e leggero, che può piacere o non, ma che sicuramente mette d’accordo tutti sull’importanza del messaggio che vuole lanciare: l’amore come unico strumento di salvezza. Tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno, di sapere che non siamo soli, anche quei cuori solitari che dal 1967 a questa parte hanno bisogno e vivono d’amore. E se Amore in sanscrito è “a-more”, cioè ciò che non muore, chi vive d’amore oltre che a salvare il mondo vivrà in eterno… It’s easy!
(2017, Universal)
01 We’re On The Road Again
02 Laughable
03 Show Me The Way
04 Speed Of Sound
05 Standing Still
06 King Of The Kingdom
07 Electricity
08 So Wrong For So Long
09 Shake It Up
10 Give More Love
11 Back Off Boogaloo (Re-do)
12 Don’t Pass Me By (Re-do)
13 You Can’t Fight Lighting (Re-do)
14 Photograph
IN BREVE: 3/5