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R+R=NOW – Collagically Speaking

Da qualche anno negli States sta tornando a ricoprire il ruolo che gli spetta la musica jazz, grazie al ritrovamento dello spirito che incarnava il genere: il gusto per la collaborazione, la voglia di divertirsi che nasce dal talento e, soprattutto, la gioia nel riscrivere le regole di un gioco che sembra non esaurire mai le sue possibilità espressive.

Uno tra gli artisti maggiormente vocati a questa nuovo-vecchio modo di intendere il mezzo musicale è Robert Glasper. Prova di questo sono i suoi mille progetti di natura jazzistica (come il Robert Glasper Experiment) la sua tendenza ad ammiccare alla commistione di generi (basti pensare alle collaborazioni con Kaytranada per i remix dei suoi brani) e il suo essere sempre alla ricerca di collaborazioni con artisti di alto calibro. Questa volta Glasper ha cercato di tirare su una sorta di Dream Team della musica black, con artisti dall’immenso talento musicale, radicati nel jazz ma aperti e versatili nei confronti degli altri generi. Da questo progetto nascono gli R+R=NOW, gruppo composto, oltre che dal pianista di Houston, anche dal polistrumentista Terrence Malick (produttore, tra l’altro, di Kendrick Lamar), dal dj Taylor McFerrin, dal bassista Derrick Hodge, dal batterista Justin Tyson e dal trombettista Christian Scott Atunde Adjua.

L’idea alla base del progetto è un po’ quella di rifondare il jazz aprendolo alla sperimentazione e al mélange con gli altri generi per distruggere gli scomparti musicali. Quindi, ecco che al già nutrito cast si aggiungono Stalley e Amanda Seales. Le tracce che compongono il primo disco della super band, Collagically Speaking, oscillano tra atmosfere molto care a Glasper e al suo “esperimento”, come emerge da Change Of Tone (brano che varia mirabilmente il ritmo rendendo il pezzo vario e complesso, ma allo stesso tempo di facile ascolto anche grazie al cantato sotto vocoder), al new soul di By Design, fino ad arrivare a tracce più squisitamente jazz come in The Night In Question. L’album è un grande palcoscenico su cui tutti i musicisti mettono in scena la loro abilità di compositori geniali e la loro incredibile capacità di interpretare il canovaccio grazie a un’indiscutibile talento musicale.

Purtroppo, al di là di questo, il disco non sembra centrare l’obiettivo: le sonorità sono troppo influenzate dalle esperienze pregresse di Glasper, che rendono difficile l’emergere delle qualità degli altri componenti; la nuova frontiera del jazz che funge da base per gli altri generi non raggiunge un risultato paragonabile alla musica di “To Pimp A Butterfly” del già citato Kendrick Lamar, per fare un esempio; per quanto riguarda il soul già Erikah Badu, con cui Glasper ha collaborato, aveva messo in atto una simile rivoluzione con esiti indubbiamente più brillanti. Probabilmente, il gruppo ha una vocazione al live durante i quali i musicisti possono davvero dare il loro meglio, ma su disco faticano a trovare un’identità nuova pur rimanendo delle eccellenze nella loro singolarità.

(2018, Blue Note / Capitol)

01 Change Of Tone
02 Awake To You
03 By Design
04 Resting Warrior
05 Needed You Still (feat. Omari Hardwick)
06 Colors In The Dark
07 The Night In Question (feat. Terry Crews)
08 Reflect Reprise (feat. Stalley)
09 HER=NOW (feat. Amanda Seales)
10 Respond
11 Been On My Mind (feat. Amber Navran)

IN BREVE: 3,5/5

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