Il folk “nuovo” dei Six Organs Of Admittance, progetto parallelo e in solitario di Ben Chasny dei Comets On Fire, non smette da un decennio a questa parte di aggiungere tasselli su tasselli a uno degli scenari più classici della storia musicale americana. Quel folk fatto di chitarrine acustiche e qualche armonica spruzzata a condire il tutto, Chasny l’ha smontato e rimontato centinaia di volte, ne ha modificato a piacimento tanto la forma quanto il contenuto, l’ha fatto proprio e lo risputa a cadenza periodica sul mercato discografico. Quest’ultimo Luminous Night è solo l’ultima testimonianza del talento di Chasny e della bontà di un progetto che, infischiandosene delle dinamiche commerciali, non smette di evolversi uscita dopo uscita. L’album in questione non eguaglia, in realtà, gemme come “Dust & Chimes” (1999) o “The Sun Awakens” (2006), ma presenta tutto un campionario di spunti che, se Chasny decidesse – come è prevedibile faccia – di approfondire, ce ne sarebbe per almeno un altro paio di album. C’è una lunga strumentale psichedelica come l’opener Actaeon’s Fall (Against The Hounds), un brano pieno zeppo di inserti elettronici come la seguente Anesthesia, le percussioni etniche e i fiati appena accennati di Bar-Nasha, i bit gracchianti che sanno tanto di cortometraggio indipendente di Cover Your Wounds With The Sky e gli archi westernati di River Of Heaven. E, ancora, una stupenda nenia sepolcrale dai contorni scurissimi come la conclusiva Enemies Before The Light (forse il pezzo migliore del lotto) e gli onnipresenti racconti polverosi accompagnati da arpeggi stridenti (Ursa Minor e The Ballad Of Charlie Harper) che rappresentano in definitiva il vero marchio di fabbrica dei Six Organs Of Admittance. Ben Chasny dimostra ancora una volta come in fondo non sia tanto il genere musicale a fare la differenza, quanto piuttosto il modo stesso di affrontarlo e interpretarlo. Credete che il folk sappia troppo di muffa? Provate ad ascoltare “Luminous Night” dei Six Organs Of Admittance, riuscirà a mutare le vostre prospettive.
Nota: Per la composizione di “Luminous Night”, Ben Chasney si è avvalso della collaborazione, tra gli altri, del produttore Randall Dunn. E poi i flauti di Hans Teuber, il violoncello di Eyvind Kang, le percussioni di Dave Abramson, le tablas di Tor Dietrichson e le pelli di Matt Chamberlin.
(2009, Drag City)
01 Actaeon’s Fall (Against The Hounds)
02 Anesthesia
03 Bar-Nasha
04 Cover Your Wounds With The Sky
05 Ursa Minor
06 River Of Heaven
07 The Ballad Of Charlie Harper
08 Enemies Before The Light
A cura di Emanuele Brunetto