Derek E. Miller e Alexis Krauss non sono certo mai stati dei campioni in quanto a originalità, ma il loro derivativo pastone di noise abrasivo (Miller ha sempre presentato ottimi spunti con la sua chitarra) e pop gelatinoso gli era valso a inizio anni ’10 un bel po’ di attenzione. Meritata, perché i due avevano un buon piglio, sempre a cavallo tra l’attitudine riot della prima Shirley Manson e quella di reginette del pop che flirtano con l’alternative come Miley Cyrus, roba proposta da tanti ma da non tutti con gli stessi risultati accattivanti degli Sleigh Bells.
A cinque anni da “Jessica Rabbit” (2016) rieccolo qui il duo newyorkese con un album, Texis, che avrebbe avuto il compito di rilanciarli dopo un periodo di assenza ma che, invece, ne offusca forse definitivamente il ricordo. Rispetto al passato, soprattutto quello meno recente, gli Sleigh Bells arrotondano qui ancora di più la loro formula e, complice il tempo che passa inesorabile per tutti o chissà che altro, in “Texis” si sono adagiati sulla loro faccia più morbida, riempiendo di caramelle e cioccolato l’andamento del disco e perdendo così quei pochi grammi di sporcizia lo-fi che facevano davvero la differenza nella loro musica.
L’accoppiata centrale del disco, ovvero Justine Go Genesis e Tennessee Tips, presenta gli spunti migliori: la prima è un attacco al fulmicotone che strizza l’occhio alla drum’n’bass, mentre la seconda è così contorta e cambia così tanti registri da sortire un piacevole effetto disturbante. Per il resto, ci sono un bel riff che attraversa I’m Not Down, un po’ di sapore industriale in Red Flag Flies e poco altro che impatti veramente nella tracklist dell’album. Troppo poco, se l’obiettivo di Miller e Krauss (a proposito, la sua voce è sempre convincente, quella sì) era quello di rifarsi sotto in pompa magna.
(2021, Mom + Pop)
01 SWEET75
02 An Acre Lost
03 I’m Not Down
04 Locust Laced
05 Knowing
06 Justine Go Genesis
07 Tennessee Tips
08 Rosary
09 Red Flag Flies
10 True Seekers
11 Hummingbird Bomb
IN BREVE: 2,5/5