Se lo scorso 18 Ottobre anche voi, come noi, eravate a Bologna per l’unica data italiana (nonché unica europea con Londra) del tour celebrativo dei trent’anni degli Smashing Pumpkins, saprete benissimo che le tre ore di retrospettiva messe in piedi da Billy Corgan sono state qualcosa di commovente. Una setlist epocale e una band in forma smagliante, con una potenza e una resa degne di quegli anni ’90 in cui le zucche dettavano legge.
Quella performance, unita al rientro di James Iha in formazione insieme a Billy e Jimmy Chamberlin e a due singoli diligenti, aveva fatto sperare tutti gli aficionados dei Pumpkins che finalmente Corgan avesse rimesso le cose ognuna al proprio posto, dopo anni di distanza dai vecchi amici e di progressivo smantellamento di quanto di buono avevano fatto insieme. Perché, nonostante si continui erroneamente a leggere in giro che trattasi di “reunion”, in realtà la ragione sociale Smashing Pumpkins non è mai andata davvero in disuso, appannaggio esclusivo di un genio tristemente offuscato nel corso di tutto il nuovo millennio.
Corgan è quello che praticamente da solo ha composto un capolavoro come “Siamese Dream” (1993), che da solo ha deciso di gettare nel cesso il rock con “Adore” (1998), che da solo ha partorito un esordio solista negativo come “TheFutureEmbrace” (2005), che da solo si è un po’ ripreso con “Monuments To An Elegy” (2014) e che sempre da solo s’è rifatto recentemente sotto a suo nome col meraviglioso “Ogilala” (2017). Questo per dire che, senza nulla togliere all’importanza di Iha, di Chamberlin, del fedele Jeff Schroeder e persino dell’ormai assente D’arcy Wretzky, la discografia dei Pumpkins è sempre stata emanazione unica e pressoché totale della schizofrenia artistica di Billy, capace di passare da +100 a -100 in un battere di ciglia. Ed è per tali motivi che vederlo così deciso nel riprendersi il posto che gli spetta e così carico sul palco, aveva fatto ben sperare su cosa avrebbe potuto riservarci questo Shiny And Oh So Bright, Vol. 1 / LP: No Past. No Future. No Sun. atteso come una rivelazione.
La rivelazione non c’è stata, ma fortunatamente neanche i rigurgiti causatici spesso in passato dalle uscite firmate da Corgan. In fondo gli Smashing Pumpkins sono in piena fase di raccolto, di quei frutti che per troppi anni hanno lasciato marcire per terra: quale miglior modo che rifarsi un po’ al proprio luminoso passato giusto per cementare la propria posizione? Quindi Solara fa il verso a “Bullet With Butterfly Wings” (ma anche a “Enter Sandman” dei Metallica e “Lithium” dei Nirvana), Silvery Sometimes (Ghosts) ha qualcosa di “1979”, Knights Of Malta gioca con gli archi come negli episodi più profondi dei Pumpkins. Giusto per rimanere ai singoli che hanno anticipato il disco.
Il resto (che non è poi molto, visto che le tracce sono otto per appena mezz’ora di durata complessiva) va dal piglio marmoreo di Marchin’ On e Seek And You Shall Destroy (in linea con un’etichetta fondamentalmente metal come la Napalm, che ha pubblicato l’album) alle parabole emozionali di Travels e With Sympathy (un po’ il marchio di fabbrica della penna di Corgan), sorvolando invece su Alienation, un passaggio a vuoto che sa troppo del pessimo “Oceania” (2012).
Nonostante non si tratti di chissà quale sorpresa, “Shiny And Oh So Bright, Vol. 1 / LP: No Past. No Future. No Sun.” suona bene, grazie soprattutto alla produzione del guru Rick Rubin (che favorisce la sezione ritmica di un sempreverde Chamberlin) e alla puntuale sei corde di Iha, uno che sa affrontare alla perfezione e meglio di chiunque altro tutti i registri che s’accavallano nella mente di Corgan. Un lavoro semplice che va dritto al sodo senza strafare mai (vedi il moderato e calibrato utilizzo dei synth), abbastanza furbo e molto autoreferenziale, attestazione di un’identità precisa di cui gli Smashing Pumpkins in primis avevano necessità di rimpossessarsi.
(2018, Napalm)
01 Knights Of Malta
02 Silvery Sometimes (Ghosts)
03 Travels
04 Solara
05 Alienation
06 Marchin’ On
07 With Sympathy
08 Seek And You Shall Destroy
IN BREVE: 3/5