Per tutti quei musicisti che hanno fatto della sperimentazione e dell’innovazione il proprio vessillo, è sempre stata una sfida dal sapore esotico quella di entrare nel mondo del cinema come autori di soundtrack. Un modo per mettersi alla prova, magari dopo tanti successi discografici che hanno contribuito ad atrofizzarne un po’ il muscolo della ricerca sonora. Un modo per riciclare la propria arte e prendere per una volta spunto dalle immagini, piuttosto che viceversa come nella realizzazione di un videoclip. In quest’inizio 2011 è nuovamente la volta dei Sonic Youth di prestarsi a compositori d’eccellenza per una colonna sonora, nello specifico quella di Simon Werner A Disparu, thriller francese diretto dal regista Fabrice Gobert. In realtà la pellicola, e di conseguenza le stesse musiche dei Sonic Youth, erano già state presentate a metà dello scorso anno a Cannes, ma la soundtrack compare solo adesso sugli scaffali dei negozi. Ed in realtà bisogna anche ricordare come i Sonic Youth non siano affatto nuovi a queste sporadiche immersioni nel mondo della celluloide. L’hanno saltuariamente fatto nel corso della propria carriera con pezzi già editi in album ufficiali della loro discografia, ma lavorare su brani inediti, mettersi al servizio di un film per musicarlo interamente, è tutta un’altra storia. Vi erano riusciti già nel 1995 con “Made In U.S.A.”, e adesso come allora il risultato è più che convincente. Le tredici tracce che compongono l’OST, totalmente strumentali, segnano com’è ovvio un netto distacco dall’ineguagliabile sound degli alfieri del noise. Le scartavetrate chitarristiche non sono certo corpose come nella miglior tradizione dei newyorkesi, a parte qualche accenno in Chez Yves (Alice et Clara) o Dans Les Bois / M. Rabier, e l’incedere è – come è giusto che sia – languido e cadenzato. S’è già detto dell’assenza di voci, quindi niente spazio alla Gordon o a Moore e neanche a Ranaldo, ma a parlare sono gli intrecci strumentali, riconoscibilissimi come opera dei Sonic Youth fin da subito. Il disco (pubblicato per l’etichetta di casa, la SYR) si snoda in arzigogolati reflussi post-rock che ben si confanno a questa band che il rock ha contribuito a stravolgerlo. Sebbene la valutazione complessiva risulti incompleta senza aver visionato la pellicola e la corrispondenza fra musica e immagini, questo “Simon Werner A Disparu” non può non essere considerato l’ennesimo positivo tassello di una delle esperienze artistiche più importanti della storia del rock.
(2011, SYR)
01 Theme de Jeremie
02 Alice et Simon
03 Les Anges Au Piano
04 Chez Yves (Alice et Clara)
05 Jean-Baptiste a La Fenetre
06 Theme de Laetitia
07 Escapades
08 La Cabane Au Zodiac
09 Dans Les Bois / M. Rabier
10 Jean-Baptiste et Laetitia
11 Theme de Simon
12 Au Cafe
13 Theme d’Alice
A cura di Emanuele Brunetto