L’avventura degli Spanish Love Songs, quintetto losangelino formatosi nel 2014, giunge con Brave Faces Everyone alla terza tacca discografica sulla lunga distanza. Per alcuni la più riuscita, certamente la più discussa e in luce finora. La proposta della band è un pop punk di matrice ostinatamente emo: ben suonato, ben cantato e ben scritto.
Il calcio d’inizio è subito di buon auspicio: “On any given day I’m a 6/10. Bed to desk to bar – eyes on the floor. Still apologizing for the way I’ve been”. Ma Routine Pain è solo, appunto, la prima tessera di un collage che fa della coesione il suo punto forte. Tracce migliori: Generation Loss e Kick, Losers e l’omonima Brave Faces, Everyone. Non a caso i refrain superiori del lotto. Anche la penultima Dolores, unico episodio rallentato insieme alla poco riuscita Optimism (As A Radical Life Choice), compie il suo sporco lavoro all’interno di un’opera che probabilmente manca della memorabilità, ad esempio, dei colleghi Hotelier.
L’evidente e anche positiva, come già detto, compattezza generale tradisce una ripetitività di struttura che non dipende solo dal genere. Intendiamoci: siamo dinanzi a un album lontanissimo dall’essere cattivo. Ma nonostante la simpatia, anche lontano dall’essere un capolavoro.
(2020, Pure Noise)
01 Routine Pain
02 Self-Destruction (As A Sensible Career Choice)
03 Generation Loss
04 Kick
05 Beach Front Property
06 Losers
07 Optimism (As A Radical Life Choice)
08 Losers 2
09 Dolores
10 Brave Faces, Everyone
IN BREVE: 3/5