
Chitarra elettrica in mano, probabilmente gli Stormo sono la migliore band che c’è in Italia oggi. Quasi vent’anni di attività, due parentesi in meno sul nome, live ovunque: la materia resta intatta e si rafforza, il corpo è ancora protagonista e la fama del gruppo abbandona, sempre più, le gelosissime cerchie screamo/hc per abbracciare un audience (leggermente) più ampio.
Tagli/Talee arriva a due anni da “Endocannibalismo” (2023): sembrano passati un giorno e una vita. Il suono è chiaramente granitico, matematico, di un’austerità mai carogna ma organismo pulsante. Eppure c’è qualcosa di diverso. Come sono prova, ad esempio, il full frontal elettronico di Sabbia, Pt.2: Ghiaccio, l’intermezzo polveroso di Talee e la conclusiva Come Fauce Che Divora. La presenza canora di Luca Rocco è comme d’habitude straordinaria (liriche incluse): è il principale taglio di luce nella penombra di una stanza in cui tutto avviene e nulla si sposta.
C’è anche un cambio di formazione a questo giro: Michael Barletta prende il posto di Giacomo Rento, non una cosa da poco. Eppure l’identità, in certi casi, vince su tutto. Come una pianta infestante. Di cui recidere una piccola parte per piantarla altrove e continuare, continuare, continuare. Potrebbe apparire come un principio puramente botanico. E invece è il modo in cui si diffonde tutto. Anche la bellezza.
2025 | Prosthetic
IN BREVE: 4/5