Il ventitreenne Michael Omari è tra gli artisti rivelazione più attesi per il debutto mainstream nell’ambiente grime di ultima generazione, complice anche il fatto che Stormzy viaggia in solitario, senza supporto diretto di quella Boy Better Know (Wiley, Skepta, JME, Drake, etc.) che gli avrebbe permesso un accesso facilitato.
Un occhio attento può averlo intravisto nella performance di proporzioni titaniche ai Brit Award del 2015, in cui a far da sfondo a Kanye West c’erano sul palco centinaia di artisti grime. Inoltre, ad aumentare la sua popolarità tra un pubblico più pop, l’esibizione con Ed Sheeran che gli è valsa il remix ufficiale della sua “Shape Of You”. Sebbene sia conosciuto per brani altamente adrenalinici, Stormzy ha qui un approccio differente: “Gang Signs”, perché la grime è storicamente associata alla vita di strada e alle guerre tra quartieri; “Prayer” invece perché il rapper non ha mai nascosto la sua devozione, come si intuisce dalla copertina dell’album che è un richiamo all’ultima cena.
First Things First, Cold e Bad Boys (featuring Ghetts e J HUS) hanno il tipico suono grime, cattivo e incisivo, anche se si riconosce essere una scuola differente dalla BBK, un flow più minimale e meno garage. Da qua in poi si ha un cambio per lo più inaspettato: Stormzy abbandona il lato duro per assumere toni più profondi con testi personali: Blinded By Your Grace, Pt. 1 è ad esempio un gospel romantico (“I’m blinded by your grace / Every night, every day, And I was lost, yeah / But ever since you found me, I’m blinded by your grace / Trough the darkness you came”).
Vengono trattati anche temi come la depressione e il difficile rapporto con il padre in Lay Me Bare, al contrario Blinded By Your Grace, Pt. 2 e 100 Bags contengono delle dediche alla madre (”Your son did good mum, Swear down man, your son did good mum, Know I used to run around with a budge mum, Now I made a little change, now we’re good mum”). Stormzy approfitta di queste ballate per sperimentare r’n’b e qualche verso cantato (Velvet). Ritroviamo anche – inserito di diritto nell’LP – il singolo Shut Up, con il quale nel 2015 ha scalato le classifiche.
Nonostante sia necessario dire come questo Gang Signs & Prayer arrivi in un periodo d’oro per la grime, a Stormzy va però riconosciuto il coraggio di aver osato, aggiungendo qualche elemento non convenzionale. Una decisione tanto difficile quanto d’impatto, specie per un pubblico conservatore. D’altro canto, questa inversione potrebbe dargli la possibilità di raggiungere un’audience più ampia. Stormzy ha dimostrato così di essere un’artista completo, o per lo meno di essere sulla buona strada per diventarlo.
(2017, #Merky)
01 First Things First
02 Cold
03 Bad Boys (feat. Ghetts & J HUS)
04 Blinded By Your Grace, Pt. 1
05 Big For Your Boots
06 Velvet / Jenny Francis – Interlude
07 Mr. Skeng
08 Cigarettes & Cush (feat. Kehlani)
09 21 Gun Salute – Interlude (feat. Wretch 32)
10 Blinded By Your Grace, Pt. 2 (feat. MNEK)
11 Return Of The Rucksack
12 100 Bags
13 Don’t Cry For Me (feat. Raleigh Ritchie)
14 Crazy Titch – Interlude
15 Shut Up
16 Lay Me Bare
IN BREVE: 3,5/5