A Brett Anderson e soci, ammettiamolo pure, sta quasi riuscendo il miracolo di non far rimpiangere i (gloriosi e scintillanti) tempi che furono: merito di una scrittura poderosa e colma di novità, pur mantenendo uno strenuo attaccamento allo stile, all’identità. Cercasi sordi capaci di resistere allo splendido refrain di Outsiders, all’epica progressione di I Don’t Know How To Reach You, al calco sfacciatamente brit di What I’m Trying To Tell You e la sua coda eccezionale. «You seem to love me when I’m not around / But I have to go to ground / But you seem to want me when I am never there / Silence is everywhere», chiosa la sofferente Tightrope, ad aprire forse la zona più abissale dell’opera – fatta eccezione per la coinvolgentissima Like Kids – in totale attinenza con la magnifica copertina.
Osman, Gilbert, Oakes e Codling ricamano insomma una veste perfetta attorno alla splendida voce di Anderson, aggiungendo un altro importante mattone a una discografia dal sapore comprensibilmente semi-leggendario. I Suede, idoli e cavalieri della fine del secolo XX, non solo non hanno mai avuto la minima intenzione di fare i gregari nel nuovo millennio, ma consolidano ad ogni passo una leadership qualitativamente invidiabile. Possa durare a lunghissima scadenza, questa stupefacente notte che li accompagna.
(2016, Warner)
01 When You Are Young
02 Outsiders
03 No Tomorrow
04 Pale Snow
05 I Don’t Know How To Reach You
06 What I’m Trying To Tell You
07 Tightrope
08 Learning To Be
09 Like Kids
10 I Can’t Give Her What She Wants
11 When You Were Young
12 The Fur And The Feathers
IN BREVE: 3,5/5