È rimasto intatto il senso di imminente catastrofe, vero trademark del duo, ma stavolta qualcosa sembra incepparsi. Nonostante abbia una fluidità narrativa che neanche i capisaldi del gruppo possiedono (“Black One” e “White 1” e “2”) “Kannon” manca della proverbiale brutalità che ha reso i Sunn O))) sovrani di un mondo sonoro al limite dell’asfissia.
Nel tessuto sonoro sono sempre più presenti accordi di feedback che tracciano melodie intelligibili, flussi corali che aumentano la facilità d’ascolto ma che riducono il coefficiente di crudeltà. Neanche gli spoken di Attila Csihar ghermiscono l’ascoltatore gettandolo in un incendio infernale e soltanto nel tono sacrale di Kannon, Pt. 2 si viene avvolti da un’aura sinistra.
Chitarre e bassi scorrono imperterriti come un fiume in fiamme saturando la scena, ma nulla in “Kannon” assume i toni diabolici di “Black One” o sprofonda negli abissi di “Monoliths & Dimensions”. I Sunn O))) continuano a non scendere a compromessi, qualcosa di arcano e ineffabile però s’è perso per strada.
(2015, Southern Lord)
01 Kannon, Pt. 1
02 Kannon, Pt. 2
03 Kannon, Pt. 3
IN BREVE: 3/5