Immerso in una stupenda tensione di ballate nere ed echi divinatori di Mazzy Star (Wehmut) e drogati Tangerine Dream (Gone), ma principalmente dentro le nuvolose dinamiche rock dei Velvet Underground era Nico (Peace Defrost), arriva a passi felpati e ciondolanti il bellissimo disco di Anton Newcombe – leader dei Brian Jonestown Massacre – e la fosca Tess Parks, I Declare Nothing, un’emozione formato disco che solo in alcuni momenti si scioglie in favore di una tranquillità riflessiva. Tutto il resto è un delirio dallo spirito immaginifico, ideale colonna sonora per un film di Altman zuppo di litri di psilocibina (Cocaine Cat, October 2nd, Mama).
Dieci brani cantati rocamente e suonati con quel pizzico di follia “di frontiera” estatica, shoegaze, rock e chili di lisergia in slow motion che si fanno maledizione e lussuria, accenti tex mex e intatte suggestioni sixties in combutta tra di loro, brani che scorrono come veleno da bere ininterrottamente per tutta la durata della tracklist.
Suoni acustici ed elettrici, fughe immaginarie verso lidi desertici (Voyage de L’âme) fanno di questo capolavoro – perché siamo al cospetto di un capolavoro – un aumentato dosaggio di libidine uditiva che fa chiudere gli occhi e spalancare l’anima selvaggia di ognuno di noi che gli prestiamo orecchio. A ricordarcelo arriva Friendlies, oltre quattro minuti di volo libero, senza punti cardinali, senza palizzate intorno. Inesorabilmente grandioso come pochi.
(2015, ‘A’)
01 Wehmut
02 Cocaine Cat
03 Peace Defrost
04 German Tangerine
05 Gone
06 October 2nd
07 Mama
08 Voyage de L’âme
09 Meliorist
10 Friendlies
IN BREVE: 3,5/5