Anche chi non ama particolarmente l’hardcore, quello a maglio, incandescente, per intenderci di stile rollinsiano, potrebbe trovare pane per i propri denti in questo Untitled del combo americano dei The Armed, un qualcosa di umano elettrico che fa “massa e combustione” da qualsiasi lato lo si prenda, una formazione HC di stanza a Detroit altamente caustica, che in questo nuovo disco batte a caldo tutte le intemperanze e le depressioni della società suburbana Americana, una destrutturazione di ogni forma melodica in favore di un caos noisy estremo, agguerrito e pronto ad assalti sonori inaspettati.
Una bulimia di tracce (ben quattordici) che scorrono come piombo fuso, riff serratissimi, pelli violentate e una voce al limite dell’infarto per un ascolto epilettico, un lavoro che incalza istintivamente in una escalation di timbri tecnici ed impervi, regno di vokills, martellamenti e sangue.
A metà strada – appunto – tra un Rollins ringalluzzito, certi Deftones esauriti e sferragliamenti à la Nine Inch Nails, i The Armed sanno il fatto loro, precisi e compatti nella loro guerra d’intenti, percuotono tutto il percuotibile, vedi Forever Scum, Nervewrecker, Blessing e Polarized, dichiarano l’apocalisse al potere in No Risk, amano odiare tutto in Paradise Day e violentano il buonismo in Rage Of Youth. Praticamente a fine corsa ci scappa da dire “mettiamoci in salvo”, ma è tutto inutile, i The Armed giocano al massacro anche se togli la spina allo stereo.
(2015, No Rest Until Ruin)
01 Future Drugs
02 Forever Scum
03 Nervewrecker
04 Rhythm O
05 Enemies Closer
06 Blessings
07 Dead Actress
08 Polarizer
09 Ender
10 No Risk
11 Issachar
12 Paradise Day
13 Rage Of Youth
14 Dead Artist
IN BREVE: 3,5/5