Da un bel po’ di anni a questa parte, il gioco più diffuso fra chiunque parli o scriva – o entrambe le cose – di musica è quello di scovare la “next big thing” di turno. Nella speranza di cogliere nel segno, se non puntualmente quantomeno di tanto in tanto. Lo fanno le riviste specializzate, lo fanno le etichette e le agenzie di management e, questa volta, decidiamo di farlo anche noi. E’ difficile spiegare con precisione cosa spinga a considerare gli inglesi The Big Pink come dei predestinati, perchè di eclatante nel loro esordio A Brief History Of Love non c’è nulla. L’album è ben suonato, ha la giusta densità di melodia e, allo stesso tempo, una valanga di strati rumoristici che, per chi ha vissuto gli ’80 e i ’90, sono una vera e propria manna dal cielo. Ma, in realtà, di pugni nello stomaco non ce n’è neanche uno. Dunque, qual è la proposta sonora dei The Big Pink? Eccolo qui, uno dei motivi per cui si è portati a pronosticare un futuro brillante per Robbie Furze e Milo Cordell. Perchè è assolutamente impossibile inquadrare il duo londinese, c’è davvero di tutto nelle undici tracce che compongono l’album. I The Big Pink sembrano aver ingurgitato uno di quei pasticci di carne tanto cari agli anglosassoni, con dentro un’enorme mole di spunti ed esperienze: c’è tanto shoegaze in brani come Crystal Visions, At War With The Sun, nella title track e in generale in tutto l’album; ci sono traccianti di cupo industrial in un pezzo come To Young To Love; c’è l’orecchiabilità assoluta – “commerciale” oseremmo dire – di canzonette martellanti come i singoliDominos o Velvet, che entrano in testa e non ne vogliono sapere di uscirne; ci sono omaggi al brit-pop come nella ballatona strappalacrime Love In Vain. Davvero per tutti i gusti. Che c’entra tutta questa roba messa insieme? Domanda lecita. La risposta? Nulla, proprio nulla, ma dà la cifra dell’eclettismo e delle potenzialità ancora inespresse del duo londinese, potenzialità che se ben indirizzate riusciranno a far parlare a lungo dei The Big Pink. Potremmo sbagliarci, è chiaro, ma in fondo stiamo solo prendendo parte al gioco. Chissà che non si riesca ad azzeccarci al primo colpo.
(4AD, 2009)
01 Crystal Visions
02 Too Young To Love
03 Dominos
04 Love In Vain
05 At War With The Sun
06 Velvet
07 Golden Pendulum
08 Frisk
09 A Brief History Of Love
10 Tonight
11 Countbackwards From Ten
A cura di Emanuele Brunetto