Channel The Spirits, dodici esplosioni sonore che si mischiano, vanno in cortocircuito, si uniscono e si rilasciano in un brioso pulse continuo, una varietà di impressioni ibride che passano come una fresca tempesta inaspettata, disco che se ascoltato a volumi alti scaraventa qualsiasi cosa nel suo universo “macchiato”, nel proprio multi-cosmo vibratile. Siamo ai confini dello sperimentalismo e molto vicini al dopo futuro, tracce che saettano, si calmano, incantano e riscappano.
Tra flussi di synth, tribalismi e cosmicità a bizzeffe, con un forte pensiero ai Goat, qualcosa dei Royksopp, i voli pindarici à la Gala Drop a fare da contraltare ispirante a questa massa di emozioni suggestive e ipnotiche. Particolarmente “iniziatiche” lo schizoide convulsivo di Space Carnival, la metafisica di Nano, il filino d’Africa che ritma Cosmic Dust, l’irreale trip davisiano di Channel The Spirits, magico tutto quel che viene dopo.
(2016, The Leaf Label)
01 The Prophecy
02 Space Carnival
03 Journey Through The Asteroid Belt
04 Nano
05 New Age
06 Slum Dunk In A Black Hole
07 Cosmic Dust
08 Star Furnace
09 Channel The Spirits
10 Deep Within The Engine Deck
11 Lightyears
12 End Of Earth
IN BREVE: 3/5