Giunti al quarto episodio di una carriera piena di momenti piacevoli ma tutto sommato trascurabile, a questo giro gli inglesi Vaccines hanno deciso di alzare il tiro provando a imbastire qualcosa di più ambizioso.
Trasformatasi in autentica Internazionale dell’indie pop (non solo Inghilterra, ma anche Islanda e Francia nella nuova line-up della band), Justin Young e soci fanno passare le maggiori aspirazioni da una produzione parecchio attenta, che conferisce a questo Combat Sports un suono meno monocorde e più variegato. Il risultato però non è necessariamente migliore: nessun episodio memorabile, perché i Vaccines in fase di songwriting non riescono a evolversi come gli Editors di qualche anno fa, regalandosi un’aura da eterni incompiuti.
Nell’album abbiamo un po’ di tutto: i brani innocui abbondano (l’appena sufficiente opening track Put It On A T-Shirt, le più che dimenticabili Your Love Is My Favourite Band e Someone To Lose) e non si può certo tacere su Nightclub, piacevole ma al contempo imbarazzante per via della sua eccessiva somiglianza con la “One Way Or Another” dei Blondie.
Il meglio i Vaccines lo danno quando ritornano al loro percorso originario, fatto di quell’indie rock veloce, solare ma incazzato al tempo stesso per il quale si sono sempre fatti ascoltare con piacere: è questo il caso di I Can’t Quit, Surfing In The Sky e Out On The Street, che però certificano i limiti della band inglese. Meglio tornare a quello che si sa fare bene, mettendo da parte le ambizioni del caso.
(2018, Columbia)
01 Put It On A T-Shirt
02 I Can’t Quit
03 Your Love Is My Favourite Band
04 Surfing In The Sky
05 Maybe (Luck Of The Draw)
06 Young American
07 Nightclub
08 Out On The Street
09 Take It Easy
10 Someone To Lose
11 Rolling Stones
IN BREVE: 2/5