Alcuni lo chiamano bandcamp emo. Se c’è una cosa che s’innova con sistematica genialità nell’era dei social, sono gli insulti. Ma perché avercela in questo modo coi bravi The World Is A Beautiful Place & I’m No Longer Afraid To Die?
Giunto al terzo full lenght in tre anni ed entrato subito a gambatesa nelle rockoteche internazionali col bellissimo “Wherever, If Ever”, il collettivo del Connecticut fa parte delle più brillanti supernove indie sul pianeta, stato che manco a dirlo attira fanatici e pressantissimi haters a dire la loro, quotidianamente. Un buon segno, parliamoci chiaro, che non risparmia manifestazioni anche estreme nel caso di questo nuovissimo, validissimo Harmlessness.
Il dolce arpeggio iniziale di You Can’t Live There Forever mette subito in atto il terzo, coraggioso cambio di direzione dal 2013 ad oggi, dando avvio all’album più sfaccettato, più pop e corposo dei Nostri. Ci sono anthem che avresti voluto ascoltare in cuffia sulla metro, prima di arrivare al liceo: The World Lisa o Ra Patera Dance ad esempio, conditi da testi-slogan generazionali come ”Today we are superheroes. Tonight we’ll just be tired”. Ci sono classici che entrano di diritto nella migliore tradizione del midwest emo odierno, come la splendida January 10th, 2014 o la fenomenale I Can Be Afraid Of Anything – non a caso scelte come singoli lancio dell’opera.
C’è Haircuts For Everybody, punta di diamante del disco, momento di maggiore catarsi col suo semplicissimo, potentissimo refrain: “Change your life, please change your life. Change my life, please change my life”. C’è soprattutto una voglia matta di rischiare, di amalgamare la melodia memorabile col respiro distorto, dilatato, stridente, pur non abbandonando nemmeno per un secondo la vena popolare e anzi virando, scuola Fucked Up e Titus Andronicus, sulla punk-rock opera dalle tinte post con la conclusiva Mount Hum”.
Insomma: The World Is a Beautiful Place & I am No Longer Afraid To Die crescono, nel vero senso della parola, facendosi giustamente scudo con la loro giovane età, senza adagiarsi sugli allori dell’effimero hype che li ha condotti – guarda caso – a pubblicare per la suprema Epitaph. “Wherever, If Ever” resta, com’era logico che fosse, quell’indimenticabile amore estivo cui torni sempre con la mente da sposato. Ma non dite in giro, per cortesia, che “Harmelssness” sia da meno. E non chiamatelo, per cortesia, mai più bandcamp emo.
(2015, Epitaph)
01 You Can’t Live There Forever
02 Blank #11
03 January 10th, 2014
04 The Word Lisa
05 Rage Against The Dying Of The Light
06 Ra Patera Dance
07 Mental Health
08 Wendover
09 We Need More Skulls
10 Haircuts For Everybody
11 Willie (For Howard)
12 I Can Be Afraid Of Anything
13 Mount Hum
IN BREVE: 3,5/5