Come si può voler male a Tom Morello? Uno che negli anni ’90 ha messo a ferro e fuoco l’America con i Rage Against The Machine. Che poi c’ha riprovato con un grande cantante come Cornell scoprendo solo troppo tardi che, “il grande Chris”, lo aveva tradito, mettendo fine alla sua stagione. Poi di nuovo RATM in uno spettacolare reunion tour lo scorso anno ed oggi The Fabled City: il segmento numero due di quel progetto sanguigno che è The Nightwatchman, il suo alter-ego dalle corde folk e dall’anima meno arrabbiata ma tutto sommato non meno inquieta. Tom, insomma, è uno davvero apprezzabile, che non rimane a braccia conserte. E come potrebbe essere, d’altronde. E’ storia la sua propensione alla protesta, le sue viscerali convinzioni politiche, la sua intima inclinazione alle battaglie sociali (non ultima “Axis Of justice” assieme a Serj Tankian dei Sistem Of A Down). Un ruolo che, negli anni, gli ha affidato qualche eredità importante: da Woodie Guthrie, passando per i R.E.M. anni ’80 fino a Springsteen. E proprio del Boss (già coverizzato ai tempi di “Renegades”), Tom raccoglie qualcosa in materia di approccio al canto. Roco (Rise To Power) e sussurrante in alcune parti, urlato e grandioso (The Lights In The Spidertown, Saint Isabelle) in altre. Come nello scorso “One Man Revolution”, poi, i brani sono tutti incentrati sul suono genuino di una chitarra acustica. Dunque nessuna mitragliata alla “Sleep Now In The Fire”, nessun groviglio chitarristico, nessun tafferuglio urbano, nessun virtuosismo. Solo pura, tosta, secca protesta. Folk senza menate, diretto, che non perde tempo nel cercarsi spazio perché lo conquista alle primissime battute. E se c’è qualcosa che soprattutto piace anche di questo secondo volume del “guardiano notturno” è la semplicità. Così, non ci saranno canzoni memorabili, non faranno capolino pezzi che cambiano la storia (come quelli della “Battaglia di Los Angeles”), non ci si fermerà ad occhi sbarrati. No, The Nightwatchman non avrà un profilo alto come quello nel quale il mitico chitarrista dal berretto da baseball prendeva a spallate, assieme al terribile De La Rocha, il sistema USA. Ma “The Fabled City”, prodotto come il precedente dalla vecchia conoscenza Brendan O’Brien, vive comunque di piccoli grandi pensieri (appunto) notturni. Riflessioni a bassa voce, ma quotidiane. Parabole da raccontare. Storie da tramandare ai più giovani. E non capita spesso, ma qualche volta i sussurri sanno essere più incisivi della grida.
Nota 1: In “Lazarus On Down”, Morello duetta con Serj Tankian dei System Of A Down.
Nota 2: A partire da questo disco, Morello ha deciso di “firmarsi” come “Tom Morello: The Nightwatchman” aggiungendo, così, il suo nome di battesimo al soprannome.
(2008, Epic)
01 The Fabled City
02 Whatever It Takes
03 The King Of Hell
04 Night Falls
05 The Lights Are On In Spidertown
06 Midnight In The City Of Destruction
07 Saint Isabelle
08 Lazarus On Down
09 Gone Like Rain
10 The Iron Wheel
11 Rise To Power
A cura di Riccardo Marra