Era il 2013 e gli Uochi Toki pubblicavano “Macchina da guerra”, ponendo fine in un certo senso all’hype prima dell’hype che avevano generato con le tre pubblicazioni La Tempesta. La storia ce la raccontano loro stessi, subito, con Basta poesia!, forse: “Ormai non sei nemmeno più tu il punto focale / è l’esperienza di sconfitta che ci siamo trovati a provare / è chi la metabolizza che cade nella lava ed impara a nuotare. / E nel vulcano: ombra e fiamme – e noi eravamo indecisi tra le due / ma poi, siccome siamo sempre stati amici dell’ombra… abbiamo preferito lei”.
Fatto sta che Malaeducaty è il primo libro-disco di brani rap per come li possono intendere i mortali che non siano Napo e Rico, dal lontano “Idioti”. Fatto sta che “Malaeducaty” è un altro libro-disco che sbaraglia (e loro lo sanno) la concorrenza (quale?) con una facilità al solito irridente e fastidiosa. La tracklist sino a Innocuo è un crescendo spettacolare, che culmina proprio con il settimo brano e suo ruggente “devi smetterla di fumarmi addosso”.
Due episodi su tutti: Vegan stammi vicin (una esilarante punch machine contro il politicamente corretto) e la precedente arringa culinar-socialista di Res ort: “Non è che mi faccio un piatto di pasta in casa partendo da farina, acqua e pomodori perché credo alla riscoperta dei sapori antichi / è per dare un giorno libero agli schiavi che sono obbligato ad avere senza quasi saperlo / un altro riferimento di un modo diverso di far scorrere il tempo”.
Ma il fatto, in breve, è che siamo banalmente allo stesso punto, ruotando sullo stesso perno, circumnavigando lo stesso continente. Quello in cui le basi abrasive di Rico, sempre più dense, sempre più (s)connesse incontrano le liriche senza eguali di Napo. Quello in cui i meme sono sineddoche dell’aborto della brevità come mancanza di attenzione (Lingua Memese), in cui l’adolescenza e l’età adulta giungono in forma di buffer (Cambia domanda) e crash totale del sistema (L’archetipo dell’imballabile).
La macchina del tempo libero, per chiudere in bellezza, è il classico io-contro-tutti sul quale ironizzano anche i Nostri e che rompe la quarta parete col suo finalissimo: “Adesso inizia il tuo tempo libero”. Col cazzo. Adesso rimando tutto in play. Adesso leggo i testi uno ad uno. Adesso comincio a scrivere questa recensione. Adesso dò una valutazione. La trovate qua sotto.
(2019, Light Item)
01 Basta poesia!
02 Poesia quantica
03 Onigiri
04 Res ort
05 Vegan stammi vicin
06 Stallo alla messican
07 Innocuo
08 Le sigarette
09 Lingua Memese
10 Fascia d’età
11 Cambia domanda
12 Revisionare l’amore
13 Fate il ladro fate l’estetica
14 Digei Graff
15 L’archetipo dell’imballabile
16 Grazyae
17 La macchina del tempo libero
IN BREVE: 4/5